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Roma pronta a vestirsi arcobaleno per il Pride | CONFERENZA

Oggi è il grande giorno per vedere l’arcobaleno su Roma. Dalle ore 15.30 si potrà ammirare infatti questo fenomeno per le vie del centro, come ormai accade da ben 30 anni. Un’ondata sempre più visibile, raccontata con orgoglio da uno degli organizzatori storici del Roma Pride, Mario Colamarino. “Sembra sempre ieri quando eravamo le 10.000 anime nel 1994, in un’Italia lontana dai passi fatti fino ad ora”, ha ammesso in conferenza stampa il giovane attivista, prima di annunciare i numeri record già raggiunti coi carri che sfileranno oggi pomeriggio (40) e i km in piu della marcia, che quest’anno si dilungherà fino a Terme di Caracalla. Ma quel che più conterà, a detta degli organizzatori, sarà sempre quella “narrazione importante rivolta a una comunità da sempre marginalizzata”, un po’ come ha saputo fare con le sue “verità” la stessa madrina di quest’anno, Annalisa. “Mi ha stupito il modo con cui sa raccontare le proprie verità”, ha puntualizzato Marino, prima di cederle il microfono.

“Sono orgogliosa, emozionata, fiera della strada delle mie canzoni – ha voluto esprimere l’artista ligure anche in riferimento all’inno scelto quest’anno, “Sinceramente” Da cantautrice sento l’esigenza di parlare di libertà, dall’essere perdenti, amare chi si vuole, prendersi uno spazio di non amare nessuno”. In una parola: autoaffermazione. Valore quest’ultimo che entra in quel mix di lotte che si condensano sotto il cielo di Roma ogni metà giugno, in un “esercizio dei diritti” che prevarica anche le paure dell’oggi, con la pericolosa ondata delle destre dopo i risultati delle Europee.

Un argomento trattato a più voci durante la conferenza del Roma Pride, sulle ali della preoccupazioni e in un certo senso di smarrimento. “Trovo veramente incredibile – ha detto Annalisa – che ancora oggi, nel 2024, certi temi non siano vissuti e affrontati. I problemi possono però essere trasformati in opportunità, quindi come esempio per il resto del mondo“.

E questo Pride, pronto a “abbracciare tutti” e a “cambiare la vita” proverà anche in questo “primo trentennale” a essere un’icona universale di libertà e valori importanti per ognuno di noi, con un “principio di totale accoglienza”.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).

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