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“La fortezza del Kalimegdan” di Stefano Terra | RECENSIONE

Non è facile scoprire la verità. Ancora più difficile è cercare qualcuno per chiarirla meglio. Le tracce lasciate da chi non si trova più sono una mappatura dei passi che sono stati fatti e che si sono persi. Bisogna essere pronti a tutto, anche all’imprevedibile. Essere preparati, tra l’altro, ad affrontare situazioni pericolose. In fondo, quando scompare una persona in posti critici e in momenti altrettanto complicati, le situazioni presenterebbero una dose massiccia di rischi insidiosi. Non si può cercare qualcuno che non dà notizie di sé, in modo preoccupante, andando allo sbaraglio, alla cieca. Si perdono tempo, risorse, denaro e fiducia. E’ necessario affiancarsi o affidarsi a chi, per mestiere, sa come muoversi nel buio delle scarse informazioni e sa come uscire indenne dai pericoli. Essere coinvolti emotivamente e personalmente nella ricerca di una verità che ha preso npiede nel mistero più nero non sarebbe la migliore strada da prendere. Del resto, mancare di obiettività e di lucidità nel mettere insieme i tasselli che compongono una storia mutilata in più parti e significati complicherebbe ulteriormente un quadro già precario. 

In La fortezza del Kalimegdan di Stefano Terra conosci le peripezie del giornalista Ferrero che indaga sulla scomparsa di Giovanni Brua, della cui morte si ignorano notizie certe. E’ il periodo della Seconda guerra mondiale. L’inviato speciale, chiamato a cercare Brua dalla moglie di quest’ultimo, nonchè sua amica negli anni adolescenziali, accetta l’incarico ripercorrendo i luoghi che lui stesso ha praticato: Grecia, Egitto, Palestina, Serbia. Posti che sono finiti nella Storia e nei quali il giornalista deve cercare la verità.

Il romanzo, uscito originariamente nel 1956, è una fitta rete di dati, di notizie, di lavoro di ricerca che portano il lettore a una curiosità impellente nel sapere di più. La scrittura è scaltra. E’ anche pregna di emotività e nulla passa sottotraccia.    

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.

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