Una Lettera Aperta a Barbara D’Urso: Vergogna Nazionale

L’ipertrofia di notizie su omofobia, aggressioni, bullismo, razzismo e xenofobia – la cieca avversione verso la diversità – genera un’illusione: che le parole possano cambiare il mondo. Ma le parole, sappiamo bene, spesso evaporano, lasciando dietro solo l’eco di una sconfitta, amplificata dalle telecamere e dai social media. Il problema non è la quantità di parole spese, ma la cronica mancanza di azioni concrete. Si discute a lungo in ambienti privilegiati, ma si interviene poco, se non per niente, di fronte a situazioni che richiedono interventi decisi e immediati. La recente edizione del “Grande Fratello” ne è un esempio lampante. La settimana scorsa, all’interno della casa più osservata d’Italia, era necessario un intervento tempestivo e risoluto, da parte di tutti: produzione, autori, opinionisti e, soprattutto, la conduttrice Barbara D’Urso. Un intervento sincero, non tardivo, perché la vita ci viene data una sola volta e non possiamo permetterci di mostrarsi solo quando le luci della ribalta sono puntate su di noi. Barbara, mi vergogno per l’attuale edizione del programma, che già dopo poche puntate ha raggiunto il suo culmine di volgarità. Ci era stata promessa un’edizione “pazzesca”, “favoloso”, ma ciò che abbiamo visto è stato raccapricciante: la rappresentazione di un degrado umano sconcertante. Cosa dovrebbero comunicare Baye Dame Dia e gli altri inquilini, con il loro comportamento, a un pubblico inerme testimone di immagini crude e parole offensive, talmente disgustose da essere indigeste anche per chi ha uno stomaco d’acciaio? Che la violenza si possa consumare ad ogni ora del giorno? Che la libertà di espressione sia limitata da chi si crede superiore? Che una vittima di discriminazione possa a sua volta discriminare? Che non esiste un limite al peggio? Io mi sento soffocare dalla vergogna per l’immagine che la nostra televisione sta offrendo al mondo. Non voglio più autocensurarmi per paura di ritorsioni. Espellere un concorrente dopo giorni di comportamenti inaccettabili è solo un palliativo. Un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare molte conseguenze. È inammissibile lamentarsi e poi lavarsi le mani come Ponzio Pilato. Il comportamento di Luigi Favoloso (il cui destino sarà deciso dal televoto), con le sue parole offensive e violente, è allucinante. Sono questi i modelli da proporre alle nuove generazioni? Io invito tutti a spegnere la televisione e a dissociarsi da uno spettacolo volgare e dannoso. La violenza comunicativa genera odio e violenza, e fin quando non si userà anche un po’ di cervello nella selezione dei personaggi, la situazione non cambierà. Quando, Barbara, inizieremo a ragionare? Aspetto una tua risposta. Cordialmente, un lettore.