Il Genio di Dalla e Pallottino: Un Viaggio nella Musica e nella Vita di un Artista Eclettico

Il Genio di Dalla e Pallottino: Un Viaggio nella Musica e nella Vita di un Artista Eclettico

La passione di Massimo Iondini per Lucio Dalla nasce sin dall’infanzia: “Ricordo quando, a soli sei anni, Lucio mi portava a casa cartoni animati. Da quel momento, l’ammirazione si è trasformata in un amore profondo, un vero e proprio colpo di fulmine”. Questo sentimento autentico permea il suo nuovo libro, “Dice che era un bell’uomo… Il genio di Dalla e Pallottino”, dedicato alla straordinaria collaborazione artistica tra Lucio Dalla e Paola Pallottino, in occasione del cinquantesimo anniversario di “4/3/1943”. Disponibile in formato cartaceo e digitale, l’opera offre un’esperienza coinvolgente, arricchita da un’intervista esclusiva a Tobia Righi, figura paterna per il cantautore. Iondini afferma: “Sono entusiasta del contributo di Tobia; la sua testimonianza, che costituisce gran parte dell’ultimo capitolo, svela aspetti inediti e sorprendenti della vita di Lucio”. L’opera, preceduta da prefazioni di Pupi Avati e Gianni Morandi, approfondisce la carriera di Dalla negli anni ’70, focalizzandosi sul sodalizio con Pallottino. Il capitolo conclusivo, intitolato “Io, Tobia, il padre che Lucio non ebbe”, fornisce un’ulteriore chiave di lettura del brano “Gesù Bambino”, celebrato proprio a Sanremo per il suo cinquantesimo anniversario, che segna la nascita pubblica del cantautore. La canzone, inizialmente intitolata “Gesù Bambino”, subì una censura dalla RAI, trasformandosi in “4 marzo 1943” per la sua data di nascita. Ironia della sorte, questa censura ne decretò il successo, trasformandola in un’opera autobiografica. Iondini esplora la fede profonda di Dalla, la sua relazione con Padre Bernardo Bosci e le frequenti visite a Padre Pio a San Giovanni Rotondo, elementi che emergono dalla testimonianza di Iondini e da un’annotazione di Dalla stessa che conclude il libro: “Dio è grande”. Questo testo finale riassume l’essenza del libro, riflettendo sulla sensibilità musicale dell’artista e sulla sua capacità di raccontare la vita delle persone. Se Iondini potesse parlare con Dalla oggi, ringrazierebbe semplicemente “Lucio”, ricevendo in risposta, secondo la sua interpretazione, un laconico ma significativo “Missione compiuta”, a sottolineare la profonda dedizione di Dalla alla sua arte e al suo pubblico.