Premi Diversity Media 2021: aperte le votazioni!

Premi Diversity Media 2021: aperte le votazioni!

Il 2020, anno segnato dalla pandemia, ha evidenziato l’importanza delle connessioni umane. I media italiani, nel raccontare le relazioni interpersonali, hanno puntato sulla costruzione di empatia, adottando questo approccio anche nel trattare la diversità. Questo è quanto emerge dal Diversity Media Report 2021 (DMR), l’unica ricerca italiana che individua e celebra contenuti e personaggi che promuovono l’inclusività nell’informazione (Osservatorio di Pavia) e nell’intrattenimento (comitato scientifico di Diversity). Tra gennaio e dicembre 2020, il COVID-19 ha dominato l’informazione televisiva (46% delle notizie, picchi del 90% a marzo), concentrandosi prevalentemente sugli aspetti emergenziali e sulle comunicazioni istituzionali. Solo il 13% delle notizie riguardava le persone in relazione alle diverse categorie di genere, identità di genere, età, etnia, (dis)abilità e orientamento sessuale, determinando una diminuzione del 6% della loro presenza rispetto al 2019 (dal 23% al 17%). Tale presenza è stata spesso relegata alla cronaca, e per alcune categorie alla criminalità, offrendo una rappresentazione parziale della realtà. Il settore dell’intrattenimento ha mostrato una maggiore attenzione alla diversità. Il cinema, focalizzato su aspetti relazionali e domestici, ha puntato sull’empatia, ma talvolta con un approccio paternalistico. Le serie televisive italiane, specie quelle a target giovane su piattaforme digitali (Netflix, RaiPlay), mostrano invece un approccio più evoluto, intersezionale e privo di stereotipi. Secondo Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity, “a differenza di produzioni straniere (serie TV, programmi per bambini, pubblicità), che hanno superato paternalismo e buonismo, la narrazione italiana cerca giustificazioni per parlare di chi è diverso”. È necessario, dunque, un racconto più autentico, intersezionale e contemporaneo. Questo approccio si riscontra più facilmente nelle opere rivolte ai giovani, mentre manca il coraggio di estenderlo al pubblico adulto. Vecchioni sottolinea come questo sia uno stereotipo legato all’età: le persone sono più aperte di quanto si creda e meritano narrazioni autentiche. Considerare un prodotto “troppo avanti” per il pubblico non rende giustizia a nessuno. L’analisi del panorama televisivo evidenzia che la rappresentazione della diversità è spesso concentrata in format specifici (interviste, racconti personali, come in “Tu non sai chi sono io”, “Quello che è – Nuove storie italiane”, “Oggi è un altro giorno”), con una volontà di dare voce a esperienze finora poco rappresentate. Programmi più dibattitutivi (come “Ogni mattina”) coinvolgono attivisti e testimonianze dirette, rivolgendosi a un pubblico più giovane, mentre programmi generalisti (come “Cartabianca”, “Otto e mezzo”) presentano un approccio più trasversale. I prodotti selezionati dal DMR concorrono ai Diversity Media Awards 2021, giunti alla sesta edizione, che premiano la rappresentazione inclusiva della diversità. La premiazione si terrà il 19 luglio al Teatro Franco Parenti (evento in streaming il 22 luglio sui canali digitali di Diversity e dei principali broadcaster). Sarà assegnato anche un premio speciale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il suo impegno nell’inclusione sociale. Fino al 25 giugno è possibile votare su www.diversitylab.it nelle categorie: Miglior Film, Miglior Serie TV Italiana, Miglior Serie TV Straniera, Miglior Programma TV, Miglior Programma Radio, Miglior Campagna Pubblicitaria, Personaggio dell’anno, Creator dell’anno, Miglior prodotto digitale, Miglior Serie Kids, Miglior TG, Miglior Articolo Stampa Quotidiani, Miglior Articolo Stampa Periodici e Miglior Articolo Stampa Web.