Il trionfo italiano alla Berlinale: “La paranza dei bambini” conquista l’Orso d’argento

Il trionfo italiano alla Berlinale: “La paranza dei bambini” conquista l’Orso d’argento

La 69ª edizione del Festival di Berlino, l’ultima sotto la direzione artistica di Dieter Kosslick, ha visto il film israeliano “Synonymes” di Nadav Lapid aggiudicarsi l’ambita statuetta d’oro. La pellicola, ambientata a Parigi, narra la storia tragicomica di un ex soldato israeliano in fuga dalla sua patria, un’esperienza autobiografica del regista che mette in luce le difficoltà di integrazione in una nuova realtà e il peso del passato. Tuttavia, il cinema italiano ha lasciato un segno indelebile. “La paranza dei bambini” ha infatti conquistato l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura, un riconoscimento condiviso dal regista Claudio Giovannesi, da Roberto Saviano (autore del romanzo omonimo) e da Maurizio Braucci. Saviano ha dedicato il premio alle organizzazioni umanitarie che operano sul campo, mentre Giovannesi e Braucci hanno espresso la loro gratitudine al giovane cast. Il regista ha poi dedicato il premio all’Italia, auspicando un ritorno prioritario all’arte e alla cultura. La partecipazione italiana alla Berlinale è stata significativa: un film in concorso principale e ben quattro nella sezione Panorama. Il successo è stato decretato sia dalla critica che dalle vendite internazionali, rivelando un’accoglienza molto positiva. Un elemento comune ai film italiani presentati è l’utilizzo di attori non professionisti, che conferiscono autenticità e forza espressiva alle narrazioni. Dai giovani protagonisti di “La paranza dei bambini” e “Selfie”, alle donne di “Dafne” e “Il corpo della sposa”, fino ai personaggi di “Normal”, il cinema italiano ha dimostrato di saper rappresentare poeticamente la realtà, mettendo al centro storie di marginalità. Questa capacità di affrontare temi difficili con poesia e sensibilità rappresenta la forza di un cinema che si apre al mondo e trova un’eco internazionale, anche premiata. La cerimonia di premiazione si è aperta con un omaggio a Bruno Ganz, scomparso di recente, e con l’arrivederci a Dieter Kosslick, sostituito dal prossimo direttore artistico italiano, Carlo Chatrian. Tra gli altri premi assegnati, ricordiamo: Orso d’oro a “Synonymes”; Gran Premio della Giuria a “Grace à Dieu”; Premio Alfred Bauer a “System Crasher”; Orso d’argento per la miglior regia a Angela Schanelec; Orsi d’argento per la miglior attrice e attore a Yong Mei e Wang Jingchun per “So Long, My Son”; Orso d’argento per il miglior contributo tecnico a Rasmus Videbæk per “Out Stealing Horses”; Premio per la migliore opera prima a “Oray”; Premio per il miglior documentario a “Talking About Trees”.