Valutazioni Sanremo 2024: I Dodici Big in Gara

Le performance dei dodici Big della seconda serata del Festival di Sanremo meritano un’attenta analisi. Iniziamo con la prima: il brano si rivela una piacevole sorpresa, potenzialmente un successo radiofonico, decisamente orecchiabile (6.5). L’esibizione è altrettanto valida (6.5), forse meritevole di un premio della critica qualora la voce di Pavone dovesse mostrare qualche défaillance nelle serate successive. Il look, tuttavia, riceve un punteggio inferiore (4): quel completo in lattice sembra uscito direttamente dagli anni ’60, e il codino samurai è forse un po’ fuori luogo. La partecipazione all’Eurovision Song Contest? Esclusa.
La successiva esibizione è decisamente meno convincente: la canzone è francamente sgradevole (4.5), ben lontana dai livelli raggiunti in passato. L’esecuzione è altrettanto deludente (3), salvata solo dal supporto dei coristi. L’eccessiva emozione ha compromesso la performance. Il look, invece, brilla di eleganza (8), un vero gioiello. Anche in questo caso, però, l’Eurovision rimane un obiettivo irraggiungibile.
La terza proposta è nella media (5.5): un brano senza particolari difetti né punti di forza, difficile da dimenticare, considerando il successo dell’anno precedente. L’esibizione, invece, è apprezzabile (7): l’artista ha saputo dare il meglio di sé, nonostante l’orario tarda serata. Ottima la presenza scenica. L’abbigliamento (9) è impeccabile: il migliore tra le due serate, con uno stile ineccepibile. L’Eurovision? Purtroppo, non ci sono speranze.
Il quarto artista presenta una canzone molto gradevole (6), forse la sua migliore interpretazione. L’esibizione (7) è efficace, energica, nonostante la scansione delle parole risulti un po’ datata. Per l’abbigliamento (5), c’è ampio margine di miglioramento. Un consiglio per il prossimo anno: affidarsi ad uno stilista esperto. L’Eurovision Song Contest è ancora una volta fuori discussione.
La quinta performance propone un brano orecchiabile (6), ma un po’ ripetitivo. Se fosse l’unica canzone del repertorio, meriterebbe un punteggio più alto. L’esibizione (4) appare stanca, forse perché il gruppo è tornato da poco sulla scena musicale. Il look (3) è una copia spudorata di un’altra band. Anche per questa performance, l’Eurovision è un’utopia.
La sesta concorrente offre un brano sublime (7.5), una vera carezza per l’anima. L’esibizione (8) è impeccabile: charme, classe e carisma caratterizzano la sua performance. Un’artista unica. Il look (7) è elegante e raffinato, anche se alcune spille avrebbero potuto essere evitate. L’Eurovision è chiaramente fuori questione.
La settima canzone è gradevole (8), con un ritornello coinvolgente che sicuramente resterà impresso nella mente degli ascoltatori. L’esibizione (6.5) è nella media, con un inizio al pianoforte un po’ fuori contesto. Il look (7) è elegante e appropriato. L’Eurovision? Un’opzione plausibile.
L’ottava esibizione presenta un brano delicato (5), perfetto per un ascolto sereno. L’esibizione (5) è adeguata all’orario, un po’ come una dolce ninna nanna. Il look (5), invece, avrebbe potuto essere più sobrio. L’Eurovision è fuori discussione.
La nona performance presenta una canzone esplosiva (8.5), la migliore della serata, con un ritornello accattivante. L’esibizione (8) è ipnotica, con un finale geniale. Il look (5) necessita di miglioramenti. L’Eurovision è un obiettivo realistico.
La decima esibizione non convince (3). Né la canzone, né l’esibizione sono apprezzabili (3). Lo stesso si può dire del look (3), davvero discutibile. L’Eurovision? Impossibile.
L’undicesima canzone è una vera poesia (8), un momento di magia e suggestione. L’esibizione (7.5) è emozionante, nonostante l’orario. Il look (6.5) è ispirato ad altri eventi televisivi. L’Eurovision non è contemplata.
Infine, l’ultima performance offre una canzone piacevole (6.5), un netto miglioramento rispetto ad altre esibizioni. L’esibizione (7) è ottima, considerando l’orario. Il look (6) è semplice ed efficace. L’Eurovision è da escludere.