Musica Indipendente Associata (MIA): Un’intervista con il Presidente Federico Montesanto

Musica Indipendente Associata (MIA): Un’intervista con il Presidente Federico Montesanto

L’associazione Musica Indipendente Associata (MIA) rappresenta un punto di riferimento per produttori fonografici, case discografiche e distributori musicali. Il sito web www.musicaindipendenteassociata.org evidenzia la missione dell’organizzazione: informare, promuovere, tutelare e costruire il futuro del settore. Abbiamo intervistato il presidente Federico Montesanto per comprendere le motivazioni alla base della creazione di MIA e per analizzare le sfide del mercato discografico contemporaneo. In sintesi, cos’è MIA? È un’organizzazione che si impegna a difendere e promuovere gli interessi dei suoi membri, operando su più fronti: politico, commerciale e di sviluppo economico. L’obiettivo principale è fornire supporto e strumenti per navigare l’attuale scenario in continua evoluzione, caratterizzato dalla transizione dal possesso fisico alla fruizione digitale di musica e dalle nuove strategie di protezione e monetizzazione dei contenuti, impensabili fino a pochi anni fa. Quali sono, nello specifico, queste nuove strategie? Nel campo della tutela dei diritti, MIA si concentra su strumenti come le notifiche di terze parti (Third party notification), il reclamo manuale (Manual Claiming), e il sistema di identificazione Content ID di Google e altri provider. Inoltre, l’associazione si occupa di promuovere le opportunità di monetizzazione connesse allo streaming audio (sia ad supported che premium) e alla monetizzazione su YouTube. A chi si rivolge MIA? L’adesione è aperta a tutti, dai piccoli produttori alle etichette internazionali, dai distributori fisici agli aggregatori digitali. Inoltre, MIA accoglie enti, organizzazioni e associazioni come membri aggregati, condividendo obiettivi comuni. Possiamo approfondire i quattro verbi chiave del vostro sito web: Informare, Promuovere, Tutelare, Costruire? “Informare” indica il costante aggiornamento degli associati sulle dinamiche di mercato, aspetto cruciale per chi sta adattando il proprio modello di business all’era digitale. “Promuovere” significa tradurre le esigenze del mercato e la ripartizione dei diritti in proposte concrete e condivise con gli altri attori del settore e le istituzioni politiche. “Tutelare” implica la protezione del copyright, una giusta remunerazione per gli artisti e un’azione politica per ottenere una normativa a favore della produzione italiana, con particolare attenzione alla regolamentazione delle posizioni dominanti e all’adeguamento dell’IVA sui proventi digitali, considerando il contesto sociale attuale, dove la gestione dei dati, la condivisione immediata e il networking sono fondamentali. “Costruire” sintetizza i tre concetti precedenti, indicando la creazione di un futuro basato sulla conoscenza del presente. MIA si occupa anche della riscossione e della distribuzione dei diritti di copia privata e dei diritti connessi per i produttori musicali? No, questo compito è affidato ad altre società di collecting come SCF, AFI e ItsRight, con cui MIA collabora e dialoga nell’interesse dei suoi associati. Quanto è importante la presenza sui social media per MIA? È fondamentale! Siamo attivi su Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn, perché MIA rappresenta produttori ed etichette che riconoscono l’importanza dei social network, del networking e del brand positioning per il successo nel settore discografico.