Un’ombra di amore persistente: Riflessioni su “Un istante qualunque” di Valentina Perrone

Un’ombra di amore persistente: Riflessioni su “Un istante qualunque” di Valentina Perrone

L’amore, a volte, non si spegne con la fine di una relazione; persiste, silenzioso, inafferrabile, in una dichiarazione inespressa. Questo silenzio, però, è fonte di sofferenza. Amare intensamente senza rivelarsi è un supplizio che consuma le energie vitali. Ricordare, inoltre, non porta conforto; anzi, accresce la fragilità, insonnia, inquietudine, malessere fisico e debolezza interiore. Si cerca di voltare pagina, si è spinti dalla vita a farlo. Eppure, lo sguardo di due ex innamorati, dopo anni di separazione dettati da scelte sofferte, può riaccendere improvvisamente la fiamma del desiderio. Ci si sforza di mantenere la compostezza, di ragionare, di ripercorrere gli anni di distacco e di silenzio, per confrontarsi con la realtà. L’amore, se autentico, sorprende anche nelle difficoltà di una vita separata. Ignorarlo significherebbe una grande delusione, ma rifiutarlo consapevolmente sarebbe un atto di follia. L’amore raramente concede una seconda occasione, ma può stravolgere tutto in un attimo. “Un istante qualunque” di Valentina Perrone ci introduce con delicatezza in una storia irrisolta. Serena ed Emanuele, ex fidanzati, si ritrovano dopo la partenza di lui per l’America e il conseguente trasferimento di lei da Lecce a Milano. Un trasloco di poche settimane, ma ricco di sorprese inaspettate. Il romanzo trasmette un’atmosfera ottimista, seppur a tratti eccessivamente sdolcinato e dalla scrittura sommaria; nonostante ciò, il lettore comprende appieno anche le sfumature più sottili. La narrazione coinvolge il lettore, che si immedesima nella storia, ne assapora l’atmosfera e si lascia trasportare dalla speranza.