Bancomat, nuove regole sui prelievi | Qui rischi di spendere FIUMI di commissioni, stai alla larga da questo posto

Sportello bancomat - pexels - emmepress
Dal 28 giugno 2025 in Italia è cambiato il modo in cui vengono applicate le commissioni sui prelievi Bancomat. Una modifica importante, che deriva da una direttiva europea pensata per rendere più chiaro e competitivo il sistema bancario, e che riguarda da vicino milioni di cittadini.
Fino a poco tempo fa, chi prelevava contante da uno sportello non appartenente alla propria banca si ritrovava con una commissione decisa dall’istituto dove aveva il conto corrente. Il problema era che spesso l’importo preciso della spesa non era immediatamente visibile e ci si accorgeva del costo solo più tardi, quando arrivava l’estratto conto. Una situazione che generava malcontento e un diffuso senso di mancanza di trasparenza.
Con le nuove regole, invece, lo scenario cambia radicalmente. Ora la commissione non è più stabilita dalla banca del cliente, ma da quella proprietaria dello sportello da cui si effettua il prelievo. La differenza sostanziale è che l’importo compare sul display prima di confermare l’operazione, dando all’utente la possibilità di valutare sul momento se accettare o annullare. È una novità che mette al centro la consapevolezza, eliminando quell’effetto sorpresa che spesso lasciava l’amaro in bocca.
Un altro cambiamento riguarda la possibilità, finalmente, di scegliere il circuito da utilizzare per l’operazione. Ogni carta, infatti, può funzionare su più circuiti, come Bancomat, Maestro, Visa o Mastercard. Con le nuove regole, al momento del prelievo è l’utente a decidere quale usare, in base ai costi più convenienti o ai vantaggi offerti. In più, le commissioni interbancarie, cioè quelle che si trasferiscono tra gli istituti e che ricadevano indirettamente sul consumatore, vengono limitate, così da rendere la concorrenza più equilibrata e meno opaca.
Anche le ricevute, sia cartacee sia digitali, sono state ripensate: adesso devono riportare in maniera chiara non solo l’importo prelevato, ma anche la commissione applicata, il circuito selezionato e, se c’è, l’eventuale tasso di cambio. Una trasparenza che fino a ieri sembrava quasi impossibile e che invece diventa la norma.
Non mancano le conseguenze
Naturalmente, non mancano le possibili conseguenze meno positive. In aree dove la presenza di sportelli è scarsa o la concorrenza tra banche è ridotta, esiste il rischio che gli istituti si sentano liberi di alzare le commissioni, sapendo che i cittadini non hanno alternative. Allo stesso tempo, però, proprio la possibilità di confrontare costi in tempo reale potrebbe spingere le banche più aggressive a calmierare le tariffe per non perdere clienti.
Per i correntisti, la lezione è chiara. Occorre prestare attenzione alla schermata che appare al momento del prelievo, confrontare le opzioni e scegliere la soluzione più conveniente. A volte può essere più utile cambiare circuito, altre volte può convenire recarsi in uno sportello della propria banca, oppure, se il costo è eccessivo, rinunciare del tutto all’operazione e preferire strumenti alternativi come pagamenti digitali o bonifici.
Una svolta anche culturale
Le nuove regole rappresentano una svolta culturale oltre che tecnica. Ogni prelievo diventa un atto consapevole, con la possibilità di decidere in modo informato. Per chi è abituato a usare il contante, questo cambiamento significa avere maggiore controllo e meno sorprese.
Sta ai cittadini sfruttare queste opportunità per trasformare un’operazione di routine in una scelta ragionata e, perché no, più conveniente.