INPS lancia i rimborsi di OTTOBRE | Queste le cifre da intascare subito, non devi fare nulla di speciale per battere cassa

Il logo dell'INPS - Foto Facebook - Emmepress.com
Nei giorni scorsi si è parlato del rimborso INPS e ha annunciato una novità che interessa in particolare alcuni pensionati e lavoratori iscritti alla Gestione Separata.
Si parla di rimborsi INPS contributivi, soldi che in molti casi sono stati versati in eccesso e che ora possono tornare nelle tasche di chi ne ha diritto. La notizia ha fatto subito il giro dei giornali, ma non è così scontato capire chi davvero può beneficiarne e soprattutto quando arriveranno concretamente i pagamenti.
Per chiarire il quadro, bisogna partire da un dato tecnico: per il 2025 il massimale contributivo fissato dall’INPS per la Gestione Separata è pari a 120.000 euro. Tutti i versamenti effettuati oltre questa soglia non producono alcun vantaggio ai fini pensionistici, diventando di fatto un “eccesso” che l’istituto è tenuto a restituire. In altre parole, se durante l’anno sono stati pagati contributi superiori a quel limite, il lavoratore o il pensionato può chiedere il rimborso delle somme eccedenti.
Non si tratta quindi di un beneficio generalizzato rivolto a tutti i pensionati, ma di una possibilità riservata a chi si trova in una situazione molto specifica. Per questo l’invito è quello di verificare con attenzione la propria posizione contributiva: non basta avere una pensione, bisogna aver effettivamente superato il massimale con i versamenti. È chiaro che non tutti rientreranno nel meccanismo, ma per chi lo farà l’opportunità di recuperare denaro reale non è affatto trascurabile.
Per ottenere il rimborso bisogna però attivarsi. Non è una procedura automatica: serve presentare la domanda attraverso il portale online dell’INPS, accedendo con le proprie credenziali digitali – SPID, CIE o CNS. Una volta entrati nella sezione dedicata ai rimborsi contributivi, occorre compilare la richiesta seguendo le indicazioni fornite. Sarà poi l’istituto a valutare la pratica, verificare i dati e procedere all’erogazione della somma spettante.
Quando arriveranno i soldi?
E qui arriva la domanda che interessa di più: quando arriveranno i soldi? L’INPS ha fatto sapere che la procedura è già avviata, il che significa che i rimborsi partiranno a breve. Non esiste però una data unica per tutti: i tempi dipenderanno dal numero di domande, dalla complessità delle posizioni contributive e dall’efficienza dei singoli uffici che devono gestire le pratiche. È plausibile pensare che alcuni riceveranno l’accredito nel giro di poche settimane, mentre altri dovranno attendere un po’ di più.
Dal punto di vista pratico, chi ritiene di avere diritto al rimborso dovrebbe già raccogliere tutta la documentazione utile: cedolini, estratti conto contributivi, ricevute dei versamenti. Questo renderà più semplice la compilazione della domanda e ridurrà il rischio di errori o ritardi.
Un rimborso INPS mirato
Non si tratta di una misura che riguarda l’intera platea dei pensionati, ma di un rimborso mirato, pensato per restituire ciò che è stato versato oltre il dovuto.
Una notizia positiva per chi rientra nei requisiti, ma anche un promemoria per tutti: controllare la propria posizione previdenziale è fondamentale, non solo per evitare di pagare più del necessario, ma anche per cogliere occasioni come questa.