Pensione anticipata, ci vai nel 2026 con 63 anni e qualche giorno | È tutto vero, basta firmare qui e ti sistemi

Due pensionati su una panchina - Foto Pixabay - Emmepress.com
La pensione anticipata diventa realtà, se raggiungi una certa età può fare richiesta di cessazione del lavoro, basta mettere una firma
Il Governo è al lavoro per promulgare una nuova riforma che riguarda le pensioni e la previdenza complementare può consentire di aiutare un cospicuo bacino di persone per anticipare la conclusione del loro lavoro. In tal caso, la tutela autonoma va a sommarsi con le prestazioni che sono garantite dal sistema pubblico di base.
I destinatari dei fondi pensioni sono tutti i lavoratori dipendenti, autonomi, che svolgono lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari e coloro che hanno contratti a prestazione occasionale.
Il finanziamento delle pensioni complementari è a carico del lavoratore autonomo, mentre il dipendente potrà decidere se integrare i versamenti contributivi tramite il TFR, con la sottoscrizione che resta una scelta che resta libera e volontaria.
Il sottosegretario della Lega al Lavoro, Claudio Durigon, ha affermato che la Maggioranza sta valutando se proporre lo il TFR fermo all’Inps delle imprese sopra i 50 dipendenti possa costituire una rendita, impiegandolo così per anticipare la pensione, un’ipotesi che escluderebbe la facoltà di farne richiesta anticipata per altre esigenze personali.
Andare in pensione in anticipo è possibile, ecco in che modo
Un simile meccanismo sarebbe rivolto a chi ha maturato i requisiti contributivi per la pensione anticipata, ma non riesce a raggiungere la soglia economica minima richiesta, pari a 1.616 euro mensili. Il TFR andrebbe a colmare il divario.
La proposta di riforma consentirebbe a chi ha raggiunto 64 anni di età e con la firma della rinuncia al TFR di integraree una rendita pensionistica supplementare per cessare in anticipo la propria attività lavorativa.
I numeri di una riforma che rivoluziona il sistema previdenziale
Dal 2026 i contribuenti potranno andare in pensione tre anni prima del previsto, con una platea che sarà estesa anche aa chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995, sempre se rispetteranno determinati requisiti. I contributi minimi saranno di 25 anni.
Il Governo punta a varare una riforma che agevolerà l’ingresso nel mercato di lavoro di giovani, con una crescita occupazionale che sarà dettata dal ricambio generazionale che prenderà piede in molti settori economici e che potrà facilitare la firma di contratti a tempo indeterminato che rendono possibile la costruzione di progetti a lungo termine.