La vacuità elevata a celebrità: da Oppini al GFVip, un’analisi del fenomeno

La vacuità elevata a celebrità: da Oppini al GFVip, un’analisi del fenomeno

Un antico detto italiano afferma che ciò che non accade in un secolo può avvenire in un’ora. Spesso, dopo lunghi periodi di apparente stasi, eventi imprevedibili si susseguono rapidamente, trasformando l’impossibile in realtà. Consideriamo, ad esempio, che in soli 60 secondi accadono innumerevoli eventi: 83.300 persone hanno rapporti sessuali, la Terra percorre 1800 km nella sua orbita, il nostro corpo produce e sostituisce circa 180 milioni di globuli rossi, si verificano 5 terremoti, Amazon spedisce 6659 pacchi, un colibrì batte le ali 4000 volte, 300.000 tonnellate di ghiaccio si sciolgono in Antartide e tra gli 8.000 e i 10.000 aerei sono in volo, trasportando quasi un milione di persone. Questa settimana, a “Live – Non è la d’Urso”, le sorelle Lecciso, Loredana e Raffaella, hanno affrontato una dura verità: la loro esistenza pubblica, costruita su un vuoto di sostanza. Alda D’Eusanio, con la sua pungente ironia, ha sottolineato la facilità con cui si diventa personaggi pubblici senza talento, sfruttando debolezze trasformate in punti di forza. La notorietà, dunque, spesso nasce da scandali e pettegolezzi, senza traccia di merito o abilità. Il Grande Fratello Vip ne è un esempio lampante. Figli di personaggi famosi dominano lo scenario, mentre altri concorrenti, come Paolo Brosio, vengono eliminati per comportamenti inappropriati, dalle preghiere notturne all’ostentazione della propria fede. Francesco Oppini, invece, è stato inspiegabilmente risparmiato dopo aver pronunciato frasi sessiste offensive verso Dayane Mello e Flavia Vento. Una clemenza che stride con l’immediata espulsione di altri concorrenti per infrazioni analoghe, come Salvo Veneziano e Luigi Mario Favoloso. Questo doppio standard solleva interrogativi sulla reale applicazione delle regole. L’episodio di Mario Balotelli non sembra più un caso isolato, ma un precedente. La precoce eliminazione di Guenda Goria e Francesca Pepe, forse a causa di un televoto imprevedibile o perché considerate “scomode”, lascia spazio a riflessioni sull’ingiustizia del meccanismo. Rimane Tommaso Zorzi, con i suoi aspetti controversi, ma capace di movimentare il programma, a differenza di concorrenti come Enock Barwuah, la cui inutilità è proporzionale a quella del fratello. Infine, lo scherzo a Patrizia De Blanck, orchestrato da Barbara d’Urso, evidenzia come la padronanza di uno show non sia solo una questione di autoproclamazione, ma di riconoscimento del talento reale.