Categoria: INEDITO

  • Iva Zanicchi: Un omaggio a Milva e un’eredità familiare a Sanremo

    Iva Zanicchi: Un omaggio a Milva e un’eredità familiare a Sanremo

    La partecipazione di Iva Zanicchi al 72° Festival di Sanremo rappresenta molto più di una semplice competizione. Per la celebre cantante, questa edizione segna un momento di profonda unione tra amore familiare, tradizione musicale e successo professionale. A Sanremo, nella serata delle cover, renderà omaggio a Milva, artista prediletta di sua madre, un tributo che celebra sia la leggendaria interprete che il suo legame affettivo. Milva, ricorda Zanicchi, fu una donna e un’artista straordinaria, ambasciatrice della cultura italiana nel mondo. Questo evento coincide con il successo della figlia Michela, che guida la Luvi Records, casa di produzione fondata dal nonno e proseguita dal padre, portando avanti una tradizione di famiglia. L’orgoglio di Iva si estende anche alla nipote Virginia, che si è lanciata nel mondo musicale con il singolo “Sotto la luna”, dimostrando umiltà e passione.

    La canzone che Zanicchi presenterà a Sanremo, inizialmente accantonata, è stata riscoperta quest’estate e rivela una storia a sé. L’autore, lo stesso di successi come “Io che amo solo te” di Fausto Leali e “Ciao cara come stai”, con cui Zanicchi vinse a Sanremo, aveva in qualche modo dimenticato il brano. Zanicchi, colpita dalla melodia classica e raffinata, e impreziosita dall’arrangiamento di Vincenzo Valli, uno dei più importanti arrangiatori italiani, lo ha immediatamente apprezzato. Questa scelta è per lei una vittoria in sé, soprattutto per la collaborazione con la figlia Michela, che la produce con la Luvi Records. Un sodalizio felice che trascende il risultato sanremese.

    La carriera di Michela, che oltre a lavorare con successo nella produzione musicale ha anche completato gli studi universitari e si è dedicata alla famiglia, rappresenta per Iva un’altra grande soddisfazione. La Luvi Records, con un passato glorioso che ha visto collaborazioni con artisti del calibro di Mina e Celentano, è oggi un punto di orgoglio familiare. L’impegno e le capacità professionali di Michela sono, per Iva, una vittoria personale. La cantante sottolinea l’importanza dei tre pilastri della sua vita: famiglia, musica e amore, elementi che si intrecciano in modo armonioso e significativo.

    L’intervista si estende anche alla nipote Virginia. La cantante mostra apertura nei confronti della carriera musicale della nipote, incoraggiandola a coltivare il suo talento, pur consigliandole di non trascurare gli studi. Il suo desiderio principale, da nonna affettuosa, è che Virginia si realizzi in tutti gli aspetti della vita, trovando l’amore e costruendo un futuro appagante. Il brano sanremese, “Voglio Amarti”, anticipa il nuovo album “Gargana”, un titolo dialettale che ricorda l’infanzia di Iva e rappresenta un omaggio alla madre. L’album conterrà inediti e due cover dedicate a Domenico Modugno, tra cui “Don Bachy”, scelta per l’omaggio a Milva a Sanremo. Chiudendo con una riflessione sulla sua lunga carriera, Iva cita Shakespeare (“E se arriverai portata dal destino, che sia come un canto.”) ed esprime il desiderio che la “zingara del 1969”, metafora della sua vocazione artistica, le consigliasse di proseguire la sua strada, godendosi gli anni a venire con la musica e i suoi affetti.

  • Virginia Catelani: Un debutto sotto la luna, illuminato dall’eredità di Iva Zanicchi

    Virginia Catelani: Un debutto sotto la luna, illuminato dall’eredità di Iva Zanicchi

    La giovane cantante Virginia Catelani si presenta sulla scena musicale con il singolo “Sotto la Luna”, un brano vibrante che riflette la sua personalità e la sua voglia di sperimentare. “La musica mi ha sempre affascinata, e sentivo che era giunto il momento di mettermi alla prova”, afferma Virginia. “Sono una persona pragmatica, ma voglio esplorare nuove strade senza troppe esitazioni. ‘Sotto la Luna’ simboleggia la libertà, la spensieratezza, un momento di puro godimento, focalizzato sul presente.” Il brano, dedicato al misterioso e onnisciente astro notturno, ha un significato particolare per la famiglia Catelani: la luna ha portato fortuna anche alla nonna di Virginia, l’icona della musica italiana Iva Zanicchi. “La luna ha sempre esercitato su di me un’attrazione irresistibile”, afferma Iva Zanicchi, “come descrivo nel mio ultimo libro. Quando Giuseppe Santamaria, autore del mio singolo ‘Amore mio malgrado’, mi ha fatto ascoltare ‘Sotto la Luna’, ho capito immediatamente che era perfetto per Virginia. La ricomparsa della luna nella mia vita mi ha confermato l’intuizione: era la canzone giusta per lei. Ricordo la piccola Virginia, intenta a cantare al pianoforte con me, con la disinvoltura tipica dell’infanzia. Poi, forse a causa della grande quantità di musica presente in casa, si è allontanata dalla musica, come a difendersi da una sorta di predestinazione. Oggi sono felicissima e commossa nel vederla finalmente esprimere il suo talento. Ora potrà decidere se sfruttare l’eredità che le ho trasmesso, insieme a una sana dose di pigrizia, e tracciare la sua strada!” “Sotto la Luna” è un pezzo allegro e coinvolgente che trasmette la gioia di vivere e la ricerca della spensieratezza anche nei momenti più difficili. Virginia spiega: “Voglio cogliere l’attimo, vivere pienamente il presente. Sono un po’ fatalista, credo nell’importanza degli incontri fortuiti e delle situazioni giuste al momento giusto. Sono pronta a fare sacrifici, ma solo se sono profondamente convinta del mio obiettivo. In questo caso, credevo nel brano e mi sono lanciata a capofitto.” La canzone le è stata presentata da Giuseppe Santamaria, già autore per la nonna, e la sua immediatezza e il ritornello accattivante l’hanno conquistata. “Ancora una volta, nonna Iva ha dimostrato il suo intuito e il suo giudizio è stato fondamentale”, ammette Virginia. Cresciuta immersa nella musica, Virginia coltiva ora la passione per la canto parallelamente agli studi di Criminologia. “Cantavo spesso con mia nonna da piccola, era un gioco”, ricorda Virginia, rispondendo alla domanda sul confronto con la celebre nonna. “Mi diverte molto, ma non so ancora se diventerà il mio lavoro. Mia nonna ha avuto un ruolo determinante e mi ha incoraggiata a sperimentare. Sarò sempre associata a lei, e questo per me è un onore, provo un profondo rispetto e ammirazione per la sua straordinaria carriera. Ma è impossibile fare paragoni, i nostri percorsi sono completamente diversi e inconciliabili. Lei è semplicemente un grande esempio per me.”

  • Ana Mena: Anima e Emozioni sul Palco dell’Ariston

    Ana Mena: Anima e Emozioni sul Palco dell’Ariston

    Con umiltà e profondo rispetto per la musica italiana, Ana Mena si prepara a calcare il prestigioso palco dell’Ariston. La sua partecipazione al 72° Festival di Sanremo con il brano “Duecentomila Ore” (Epic/Sony Music), scritto da Rocco Hunt, Zef e Federica Abbate e prodotto da Zef, rappresenta l’apice di un percorso artistico che l’ha vista collaborare con importanti artisti italiani come Rocco Hunt, Fred De Palma e Federico Rossi. Nella serata dedicata alle cover, condividerà il palco con Rocco Hunt, suo “fratello italiano”, in un medley che celebra i grandi classici della musica italiana. La sua presenza a Sanremo arriva dopo il successo di “Música Ligera”, versione spagnola del celebre brano “Musica Leggerissima”, che ha scalato le classifiche in Spagna e ottenuto riconoscimenti internazionali. La cantante spagnola, che vanta una carriera di cinque anni, afferma di nutrire un amore profondo per la musica italiana, ereditato dal padre, e sottolinea l’enorme seguito del Festival in Spagna. Nonostante la sicurezza che proietta, confessa l’ansia e l’emozione che accompagnano la competizione, ammettendo di non aver dormito molto in questi giorni. Rispondendo alle critiche sulla sua partecipazione, essendo straniera, spiega di voler rendere omaggio alla musica italiana con profondo rispetto e amore. Ana Mena, affermata artista pop e urban con una presenza internazionale significativa in America Latina, Francia, Italia e Spagna, ha conquistato anche il mondo della recitazione, recitando in televisione e debuttando nel cinema con “La pelle che abito” di Pedro Almodóvar. Guardando al futuro, annuncia un album interamente in italiano con collaborazioni prestigiose, promettendo di svelare un lato più intimo e inedito di sé. “Duecentomila Ore”, descrive la popstar, racconta una storia d’amore intensa e breve, capace di lasciare un segno indelebile. Un brano emozionante che conquista subito il cuore. A soli 24 anni, può vantare un curriculum straordinario: 36 dischi di platino, 2 dischi d’oro, oltre 5,5 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e più di 1,5 miliardi di visualizzazioni su YouTube.

  • Achille Lauro: Sanremo, una piattaforma per la presentazione dei miei progetti

    Achille Lauro: Sanremo, una piattaforma per la presentazione dei miei progetti

    Il cantautore Achille Lauro torna all’Ariston per la quarta volta consecutiva, un record assoluto, presentando il brano “Domenica” al 72° Festival di Sanremo. Questa partecipazione, afferma Lauro, non è dettata da semplice piacere, ma rappresenta un’importante occasione per divulgare le proprie creazioni artistiche, un “concerto dal vivo” su vasta scala, nonostante le critiche di chi lo ritiene inadatto all’ambiente sanremese. In “Domenica”, Lauro sarà affiancato dall’Harlem Gospel Choir e dal direttore d’orchestra Gregorio Calculli. L’evento coincide con l’uscita di una nuova versione del suo album, “LAURO – ACHILLE IDOL SUPERSTAR”, contenente sette tracce bonus, tra cui proprio “Domenica”, che rappresenta una naturale evoluzione del percorso artistico intrapreso con “1969”. Questo nuovo lavoro arriva dopo una serie di successi straordinari, inclusi 26 dischi di platino e 12 d’oro, oltre al trionfo di brani come “Rolls Royce” e “Me ne frego,” e le memorabili performance artistiche dell’edizione precedente. Durante la serata delle cover del 4 febbraio, Lauro eseguirà “Sei bellissima” in duetto con Loredana Bertè, scelta dettata dalla profonda emozione contenuta nel brano originale, che rispecchia il suo stesso approccio creativo. Guardando al futuro, Lauro si descrive come un “venditore ambulante”, impegnato a diffondere la propria musica in ogni luogo possibile. Foto: Leandro Manuel Emede

  • Manuel Ciancarelli: Un’interpretazione soul e pop rock di “I’ll Never Love Again”

    Manuel Ciancarelli: Un’interpretazione soul e pop rock di “I’ll Never Love Again”

    Nato a Benevento il 22 maggio 1993, Manuel Ciancarelli coltiva fin da bambino una profonda passione per la musica. A 18 anni, intraprende un percorso artistico eclettico, partecipando a trasmissioni televisive come Amici di Maria De Filippi, X Factor Italia, The Voice Of Italy e All Together Now, concorrendo a prestigiosi eventi come il Tour Music Fest e il Premio Eleonora Lavore, e esibendosi in numerosi concerti dal vivo. La sua preparazione vocale è stata apprezzata anche dal Maestro Beppe Vessicchio, che ha riconosciuto le sue capacità, portandolo quasi alla fase finale del programma Amici. Nel 2016, il Maestro Pinuccio Pirazzoli lo invita a Roma per un progetto, purtroppo poi non realizzato. Nel 2017, si esibisce come artista di apertura per Antonello Venditti durante il “Benevento Città Spettacolo”. Il 22 maggio 2021, la sua performance alla semifinale del Premio Eleonora Lavore al Caffè Letterario di Roma è stata un trionfo, assicurandogli un posto nella finalissima internazionale al Teatro Ghione di Roma il 10 luglio successivo. La sua interpretazione di una celebre cover, pubblicata di recente e già vista oltre diecimila volte online, testimonia il suo talento.

  • Denny Mendez: Una Nuova Sfida Professionale in Televisione

    Denny Mendez: Una Nuova Sfida Professionale in Televisione

    Dopo una brillante carriera cinematografica in Italia e all’estero, Denny Mendez approda alla conduzione del programma “Pole Position” su Business 24 Tv (canale 821 di Sky). “Sono entusiasta di questo ritorno alla conduzione televisiva,” dichiara Mendez in un’intervista. “È un’opportunità per mostrarmi al pubblico non solo come attrice e modella, ma anche come presentatrice.” Il programma affronta diversi temi, tra cui l’incredibile resilienza delle aziende italiane e internazionali durante la pandemia da COVID-19. Ogni settimana, Denny intervista leader del mondo imprenditoriale, selezionati tra le eccellenze italiane e internazionali. “Questa nuova sfida mi entusiasma,” aggiunge, “e sono lieta di rappresentare la crescente inclusività multiculturale nel panorama italiano, un aspetto evidente nella mia stessa partecipazione a questo programma dedicato al mondo del lavoro.” L’esperienza televisiva di Mendez non è del tutto nuova: ricorda con piacere la sua collaborazione con Carlo Conti a “Miss Italia nel Mondo” su Rai 1. Tuttavia, “Pole Position” rappresenta un’occasione unica, un’esperienza in solitaria e completamente nuova, incentrata sul mondo delle aziende italiane, molte delle quali a conduzione familiare e con una lunga storia alle spalle. “Dovrò utilizzare un linguaggio tecnico a me non del tutto familiare,” ammette.

    La proposta di condurre “Pole Position” ha inizialmente suscitato in lei un po’ di timore: “Non mi limiterò alla semplice conduzione, ma dovrò anche raccontare la vita di un’azienda, analizzando anche gli aspetti tecnici.” Questo richiede visite dirette presso le aziende, per comprendere a fondo la loro attività, i prodotti, il personale femminile impiegato, la formazione e la qualità generale. “Il mio obiettivo è rendere comprensibile al pubblico questo mondo, per me stesso ancora in gran parte inesplorato,” spiega. Il suo approccio è caratterizzato da una profonda empatia nei confronti degli intervistati, un aspetto che Mendez ritiene essenziale e spesso trascurato nella conduzione moderna. “Sarà un viaggio di scoperta insieme al pubblico,” assicura, “senza mettermi su un piedistallo. È come recitare, ma con una sceneggiatura diversa ogni volta, e io sarò la regista della situazione.”

    Come donna che coniuga la maternità con una brillante carriera, Mendez riflette sui sacrifici: “Le donne sono sempre state in grado di conciliare lavoro e famiglia, anche se non è sempre facile. Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia di supporto, ma capisco che le difficoltà sono tante, in Italia e altrove. E ricordo con orgoglio la mia esperienza a Los Angeles, dove ho partecipato a casting riservati a mamme e donne in gravidanza: una bellissima opportunità che spero possa presto arrivare anche in Italia.” Nel mondo dello spettacolo, Mendez ha affrontato le sfide tipiche del settore, ma con l’esperienza è diventata più selettiva, scegliendo solo progetti che la gratificavano personalmente. La scelta di Mendez per questo programma rappresenta un cambiamento positivo nel panorama televisivo italiano, offrendo visibilità a una realtà multiculturale spesso sotto rappresentata. “Sono orgogliosa di rappresentare questa diversità,” afferma, “e sono felice che il programma abbia riconosciuto il valore di questo cambiamento.” Infine, parlando del suo sorriso che la contraddistingue sui social media, Mendez conclude: “Le mie origini sono parte del mio carattere, ma ciò che mi aiuta a mantenere la serenità è lo sguardo puro di mia figlia. Bisogna ricercare la semplicità e la purezza per trovare sempre un sorriso.”

  • Federico Zampaglione e la Genesi di “Ho Cambiato Tante Case”: Un Viaggio Tra Generazioni e Suoni

    Federico Zampaglione e la Genesi di “Ho Cambiato Tante Case”: Un Viaggio Tra Generazioni e Suoni

    L’ultimo album di Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, “Ho cambiato tante case” (Virgin Records/Universal Music Italia), rappresenta un’esplorazione musicale eclettica. Dodici nuove tracce, definite dallo stesso artista come le più diverse finora realizzate, si muovono nell’ambito del mainstream, rispecchiando l’energia della nuova generazione di artisti indipendenti, che Zampaglione sia ammira che sente affine. In un’intervista esclusiva, il cantautore romano ha sottolineato l’importanza di questa connessione generazionale, evidenziando la capacità dei giovani artisti di cogliere e valorizzare l’essenza delle cose belle, siano esse un suono o una frase, senza scartare nulla, un approccio creativo differente rispetto al passato. Questo processo di composizione, pur innovativo, non si allontana dalla sua visione purista della musica, considerata un’arte da trattare con rispetto e delicatezza. Le parole, ha spiegato, necessitano di un tempo di maturazione, evitando un’attualità eccessiva che potrebbe comprometterne l’unicità. Il successo di brani come “Per me è importante”, “Due destini” e “La descrizione di un attimo” dimostra come la sua musica abbia saputo trascrivere diverse istantanee di vita, mantenendo una freschezza duratura nel tempo. L’album stesso è paragonabile a un prezioso scrigno emozionale, che trova la sua massima espressione nella condivisione con gli altri. Zampaglione ha condiviso anche i momenti di riflessione solitaria che precedono il lancio di un disco, un periodo in cui ascolta ripetutamente le tracce, assaporando ogni sfumatura prima che queste diventino colonna sonora per migliaia di persone. Questo senso di condivisione è stato ulteriormente rafforzato dal periodo pandemico, che ha visto Zampaglione tra i primi ad abbracciare i concerti online e a realizzare il film “Morrison” per affrontare le ansie del lockdown. Le collaborazioni con Gazzelle, Franco 126, Galeffi e Leo Pari, nate proprio durante la quarantena, rappresentano un’antitesi allo sconforto, un’unione di talenti che mirano a costruire carriere durature, non solo successi effimeri. Queste collaborazioni arricchiscono l’album, integrando elementi del passato e del presente: dal connubio tra passato e moderno con Galeffi in “Ho cambiato tante case”, alla nostalgia degli anni ’80 con Leo Pari in “Avvicinandoti a te”, fino alle riflessioni sul ciclo vitale e al confronto con le nuove generazioni in “Tu e io” ed “Er musicista” con Franco 126, e il tocco introspettivo con Gazzelle in “Cerotti”. L’album inoltre ospita la partecipazione di Alan Clark dei Dire Straits, icona giovanile di Zampaglione, nell’inno ambientalista “Questa terra bellissima”, e di Carmen Consoli in “L’odore del mare”, a sottolineare l’ampiezza degli stili musicali abbracciati. “Ho cambiato tante case” testimonia così la capacità della musica di superare le difficoltà, esaltando la forza unificante dell’arte.

  • Netflix e la Nostalgia del Luna Park: Un Viaggio nel Tempo

    Netflix e la Nostalgia del Luna Park: Un Viaggio nel Tempo

    Un tuffo nel passato, un’ondata di nostalgia: è questa la promessa di “Luna Park”, la nuova serie Netflix disponibile in 190 Paesi dal 30 settembre. Creata da Isabella Aguilar, già autrice di “Baby” e con un’esperienza decennale in produzioni come “I Cesaroni” e “The Place”, la serie attinge alla magia di un parco divertimenti romano, per raccontare un’intensa storia familiare e un’epoca di profondi cambiamenti. Al centro della narrazione, Nora Marini (Simona Tabasco), una giovane giostraia dall’animo sognante e ironico, intraprende la ricerca della sorella, Rosa Gabrielli (Lia Greco), allontanata da lei fin dall’infanzia e appartenente ad un contesto sociale radicalmente diverso. Attraverso sei episodi da circa 50 minuti, le due sorelle, agli antipodi per estrazione sociale, vengono unite da un legame inscindibile, svelando una verità familiare complessa. Intorno a loro ruotano personaggi indimenticabili: il padre di Nora, Antonio (Tommaso Ragno), uomo onesto e laborioso; la nonna Miranda (Milvia Marigliano), forte e indipendente; lo zio Ettore (Mario Sgueglia), cosmopolita e affascinante. Dal lato della famiglia Gabrielli, troviamo il padre costruttore Tullio (Paolo Calabresi), la madre Lucia (Fabrizia Sacchi), tormentata dalla scomparsa della figlia, e il fratello Giggi (Guglielmo Poggi), simbolo del sogno televisivo del dopoguerra. A completare il quadro, i fratelli Baldi (Edoardo Coen e Alessio Lapice), che rappresentano il conflitto generazionale e ideologico di un’epoca. La serie, ambientata negli anni ’60, tra il boom economico e gli anni di piombo, dipinge un ritratto inedito della Dolce Vita, intrecciando ironia e introspezione. Aguilar ha voluto raccontare la “perdita d’innocenza” e le contraddizioni di un’epoca che, dietro la sua apparenza scintillante, nascondeva tensioni sociali e politiche profonde. “Luna Park” si distingue per gli studi approfonditi, che hanno permesso di superare i luoghi comuni e le rappresentazioni stereotipate degli anni ’60, offrendo una visione più complessa e sfaccettata di quell’epoca, con forti parallelismi con la contemporaneità e un tocco di nostalgia che potrebbe conquistare il pubblico di oggi.

  • Il ritorno di Andrea Candolfo: “Ti Porterò a Ballare”, un inno alla speranza

    Il ritorno di Andrea Candolfo: “Ti Porterò a Ballare”, un inno alla speranza

    Dopo due anni di silenzio discografico, successivi all’uscita di “Il Tempo Dona Il Tempo”, Andrea Candolfo, cantautore milanese, torna sulla scena musicale con il nuovo singolo “Ti Porterò a Ballare”. Questo brano, nella sua apparente semplicità, riflette profondamente le esperienze condivise negli ultimi anni, incarnando il desiderio di superare le distanze fisiche ed emotive imposte dalla pandemia. “È la speranza di tornare a condividere momenti di gioia e spensieratezza, di ballare insieme senza timore”, spiega Candolfo. La composizione, nata nell’autunno del 2020, in un periodo caratterizzato da nuove restrizioni e ansia diffusa, rappresenta un’esplorazione introspettiva di emozioni intense. “Ho immaginato una scena romantica, una dichiarazione d’amore in un momento in cui persino il semplice gesto di ballare era impossibile”, confessa l’artista. Il brano anticipa un album in arrivo, un’opera che, secondo l’artista, apre le porte al futuro. “Ho sentito la necessità di condividere un messaggio di leggerezza, un contrappunto alle difficoltà che abbiamo affrontato”, aggiunge Candolfo. Rispetto al suo precedente lavoro, l’artista evidenzia una significativa maturazione sia personale che artistica, frutto di un periodo di profonda riflessione e sperimentazione musicale. “Ho ascoltato molta musica nuova e ho trascorso ore in studio a esplorare nuove sonorità e idee”, spiega. Il periodo di isolamento forzato ha indotto Candolfo ad apprezzare maggiormente le piccole cose della vita, come la natura, gli incontri con gli amici, la semplice bellezza delle cose quotidiane. “Ciò che abbiamo vissuto ha cambiato tutti, ma io ho ritrovato la capacità di meravigliarmi delle cose semplici,” dichiara, riconoscendo che la sofferenza e la privazione hanno portato a una presa di coscienza necessaria. Infine, ripercorrendo il suo percorso artistico, Candolfo rivela di aver sempre intuito che la musica sarebbe stata il suo destino, sin da quando, all’età di dieci anni, ha iniziato a comporre le sue prime canzoni. “Lo sentivo dentro”, conclude, sottolineando la profonda connessione tra la sua arte e la sua identità.

  • Adriana Volpe: Un’avventura senza rete nel Grande Fratello VIP e oltre

    Adriana Volpe: Un’avventura senza rete nel Grande Fratello VIP e oltre

    “Varcare quella soglia è un’esperienza indescrivibile, un salto nel vuoto”, esordisce Adriana Volpe, opinionista della sesta edizione del Grande Fratello VIP, al fianco di Alfonso Signorini e Sonia Bruganelli. Avendo partecipato al GFVIP nel 2020, la conduttrice ora osserva la “Casa” da una prospettiva radicalmente diversa, comprendendo a fondo le emozioni dei concorrenti. “È un programma di intensa carica emotiva – afferma – e chi ha vissuto la Casa come me sa quanto sia facile perdere la calma.” Sul suo rapporto professionale con la collega Bruganelli, spiega: “Fin da subito è emersa la nostra diversa visione delle cose, e credo sia proprio questo ad appassionare il pubblico.” Riguardo alle concorrenti donne, le definisce “di carattere”, sottolineando la necessità di una forte tempra per affrontare le difficoltà della Casa. Ricordando la propria esperienza, Volpe descrive l’ingresso nella Casa come un’emozione immensa, paragonabile a un’esperienza estenuante ed imprevedibile, fatta di momenti di gioia incontenibile e profonda tristezza, un continuo susseguirsi di emozioni contrastanti. Il reality, spiega, è un vero esperimento sociale, dove gli imprevisti sovvertono i piani, mettendo a dura prova i concorrenti. Anche il suo attuale ruolo da opinionista, secondo la Volpe, è ricco di emozioni intense, coinvolgendola in un’attenta analisi delle strategie e delle dinamiche tra i partecipanti. La Volpe ha poi commentato il rapporto con la Bruganelli, negando l’esistenza di una vera antipatia, definendolo piuttosto come una sana competizione che arricchisce il programma. Tra i concorrenti, l’impegno sociale di Jo Squillo ha particolarmente colpito Adriana, lodandone i messaggi forti e coerenti. Infine, la Volpe riflette sui sacrifici delle donne nel mondo dello spettacolo, considerandoli trasversali a tutte le professioni femminili, sottolineando l’importanza della preparazione e dell’equilibrio tra carriera e vita privata, un tema particolarmente rilevante per le donne che aspirano a conciliare ambizioni professionali e maternità. Nonostante i grandi progressi compiuti, secondo la Volpe rimane ancora molto da fare per smantellare i pregiudizi e le discriminazioni.