L’ego, nemico della sana competizione: analisi del Grande Fratello Vip

Ray Bradbury, precursore della fantascienza, definì la televisione una “Medusa che paralizza milioni di spettatori”, una sirena che promette molto ma offre poco. Questa affermazione, particolarmente attuale, trova riscontro nell’ultima edizione del Grande Fratello Vip. Nonostante gli sforzi di Alfonso Signorini per mantenere l’interesse, lo spettacolo ha mostrato evidenti falle. L’introduzione di opinioniste come Adriana Volpe e Sonia Bruganelli, in sostituzione di Antonella Elia e Pupo, ha rappresentato un miglioramento, così come un cast più equilibrato. Tuttavia, alcuni concorrenti di grande nome, attesi come punti di riferimento, hanno deluso le aspettative. Katia Ricciarelli, per esempio, ha dimostrato un ego smisurato, che ha oscurato il suo talento. La scelta di includere influencer, youtuber e tiktoker, spesso fuori dalla loro portata, si è rivelata controproducente, come dimostra il comportamento di Soleil Sorge, che ha utilizzato strategie meschine per eliminare gli avversari. Alex Belli, invece, ha incarnato la frase di Totò: “attori si nasce, non si diventa!”. Infine, le dinamiche sentimentali, come quella tra Lulù Hailé Selassié e Manuel Bortuzzo, e quella tra Nicola Pisu e Miriana Trevisan, con l’influenza di Patrizia Mirigliani, hanno aggiunto un ulteriore elemento di spettacolarizzazione, forse eccessivo. In definitiva, l’eccesso di egocentrismo e la ricerca della spettacolarità a tutti i costi hanno compromesso la genuinità della competizione.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *