Nell’oceano digitale, spesso tempestoso, le parole di Umberto Eco risuonano ancora attuali: i social media amplificano le voci di molti, anche quelle prive di fondamento. Piattaforme come Facebook e Instagram hanno aperto le porte a un’espressione incontrollata, spesso caratterizzata da contenuti superficiali e privi di valore, alimentando un diffuso analfabetismo funzionale. L’ossessione per l’apparenza, la ricerca spasmodica di visibilità, spesso a discapito della verità e del rispetto altrui, ha preso il sopravvento. La quantificazione del successo tramite numeri gonfiati, influencer che promuovono qualsiasi cosa pur di guadagnare, e profili verificati ottenuti con mezzi discutibili, sono solo alcuni esempi di questo fenomeno. Tuttavia, non tutto è perduto. Recentemente, ho scoperto Waveful, una piattaforma italiana nata circa un anno fa, che si propone come valida alternativa alle grandi aziende americane. A differenza dei suoi competitor, Waveful premia la creatività e valorizza i contenuti originali. Non si diventa ricchi, ma si riceve un riconoscimento importante: la dignità del proprio lavoro. Per accedere a questa possibilità, è necessario diventare “creator”, raggiungendo un determinato numero di visualizzazioni (non “like”). Ciò permette di creare delle community, chiamate “Tsunami”, dedicate a diverse tematiche, ad esempio gossip, cinema, giardinaggio, musica e molto altro. La privacy è garantita: nessuno può accedere alle informazioni personali degli utenti, come “like”, gruppi o persone seguite. In sostanza, Waveful rappresenta una boccata d’aria fresca nel mondo digitale, un’opportunità per esprimere la propria creatività in un ambiente rispettoso e autenticamente italiano. Vi invito a unirvi a me! https://invites.waveful.app/1aaX
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