L’inizio e la fine: due quesiti esistenziali che, come scrisse Paulo Coelho, assillano l’umanità. Iniziative possono nascere ovunque, ma la sapienza sta nel saperle concludere. La recente finale de “La Pupa e il Secchione Show”, condotta da Barbara d’Urso, offre un’interessante analisi su questo tema. Nonostante le critiche per gli ascolti sotto le aspettative (un 9,8% di share su Italia 1 è comunque un risultato considerevole, impensabile su reti come Canale 5 o Rai 1), il programma ha raggiunto il suo epilogo. D’Urso, pur gestendo un format profondamente modificato rispetto all’originale (con risultati ambigui), ha portato a termine l’esperienza. Alcune scelte, come la presenza di alcuni opinionisti, avrebbero meritato una revisione; Antonella Elia avrebbe garantito un’atmosfera più coerente, a differenza di Soleil Sorge (la cui presenza sembrava fuori luogo) e Federico Fashion Style (che sembrava più adatto a un contesto circense). Tra momenti di tensione verbale, come la memorabile lite tra Mila Suarez e Paola Caruso, e dinamiche non del tutto espresse, lo show si è concluso. La vittoria inattesa è andata a Marialaura De Vitis (ex di Paolo Brosio e laureata in Scienze della Comunicazione) ed Edoardo Baietti (plurilaureato e prossimo alla laurea magistrale), una coppia giunta in ritardo ma che ha saputo conquistare la giuria. Contro una concorrenza non certo agguerrita (si pensi a Denis Dosio o Nicolò Scalfi, l’ex campione di “Caduta Libera”, la cui performance è stata… discutibile), hanno trionfato smentendo il detto “chi tardi arriva, male alloggia”.
La Pupa e il Secchione Show: Trionfo Inaspettato e Riflessioni sulla Conclusione

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