Rino Gaetano Day: Un ricordo gioioso e malinconico

Il 2 giugno, anniversario della scomparsa di Rino Gaetano, rappresenta un paradosso emotivo: commemorazione e celebrazione si fondono in un unico evento. Da oltre un decennio, Roma ospita un memoriale dedicato al cantautore calabrese, trasformando la data della sua morte in una festa vibrante. Quest’anno, la location ha cambiato, abbandonando Piazza Sempione per il Sessantotto Village a Talenti, una novità post-pandemia che potrebbe consolidarsi nelle edizioni future, con l’auspicio di un trasferimento definitivo nella nuova arena pubblica di Conca d’Oro, intitolata al cantante. L’evento, giunto alla dodicesima edizione, si è articolato su due serate animate dalla Rino Gaetano Band. Alessandro “Greyvision” Gaetano, nipote del cantautore e co-organizzatore con la madre Anna, ha evidenziato la maggiore capienza del nuovo spazio, garantendo una migliore accoglienza rispetto agli anni precedenti, caratterizzati da un afflusso di pubblico che ha superato le 20.000 unità, limitato quest’anno a circa 5.000 per ragioni logistiche. Il programma, pur con ospiti diversi (Tricarico e NaElia nella prima serata, Andrea Strange e Rachele Bastreghi nella seconda), ha mantenuto la sua struttura principale. Ma Rino Gaetano non è solo un’icona musicale, è anche un’ispirazione artistica. Greyvision, ad esempio, ha condiviso su Instagram come la sua passione fotografica si intreccia con la musica, similmente a come lo zio ha sovvertito le convenzioni con le sue liriche anticonformiste. Un’attitudine che rispecchia la filosofia di famiglia: “C’è chi si lascia sopraffare dall’attesa e chi la colma con l’arte”. L’entusiasmo del pubblico, presente fin dal primo pomeriggio, ha riempito la serata di grida e canti a squarciagola. Ivan Almadori, voce e chitarra della cover band, ha definito Rino Gaetano un artista “troppo avanti”, la cui opera, inizialmente oscurata dal mainstream, ha trovato piena consacrazione negli anni ’90, raggiungendo oggi un vasto pubblico anche su piattaforme digitali come Spotify. La cantautrice Mille ha avuto un ruolo chiave nella conduzione dell’evento, garantendo un pregevole equilibrio fra momenti musicali e presentazione degli ospiti, riducendo al minimo la retorica e valorizzando la musica. La sua presenza, elegante e sobria nel suo stile vintage, ha contribuito alla riuscita della serata. Tra gli ospiti, spiccavano NaElia, giovane artista emergente, e Tricarico, noto per la sua cover di “Escluso il cane” dal 2011. La performance di Tricarico, a luci spente, ha amplificato l’intensità emotiva della serata. Riflettendo sulla giornata, Tricarico ha raccontato la sua passeggiata nei luoghi in cui Rino Gaetano ha vissuto, meditando sulla sua capacità di coltivare il talento indipendentemente da ogni ostacolo. L’affetto del pubblico lo ha colpito profondamente: “un vento marino che porta refrigerio dopo una giornata calda, un flusso d’amore che ha trasformato momenti condivisi in ricordi eterni”. La potenza della musica di Rino Gaetano è stata palpabile nell’aria: gli sguardi rivolti al cielo durante “Cielo Sempre Più Blu”, i salti sfrenati sulle note di “Gianna”, la festa collettiva con “Nuntereggae più” e gli inni corali di “Sfiorivano le viole” e “Aida”. Il 2 giugno, un giorno di lutto trasfigurato in una celebrazione gioiosa e malinconica, un omaggio duraturo all’artista che si è impossessato del giorno della Repubblica, proprio come della musica italiana.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *