Caparezza: “Prisoner 709”, un viaggio introspettivo in bianco e nero

Tre anni dopo il successo platino di “Museica”, Michele Salvemini, in arte Caparezza, torna con “Prisoner 709”, un nuovo progetto inciso tra Molfetta e Los Angeles. Questo lavoro, composto da sedici tracce interamente scritte dall’artista, vede la collaborazione di John De Leo, Max Gazzé e DMC. Definito dallo stesso Caparezza un album “in bianco e nero”, “Prisoner 709” rivela un lato più intimo e riflessivo del cantautore, un’autoanalisi che mette in luce la persona Michele più che il personaggio Caparezza. Attraverso la scrittura, l’artista ha elaborato e superato momenti emotivamente intensi, trovando nella creazione musicale una forma di catarsi e di elaborazione. “Ho vomitato tutti i miei stati d’animo”, afferma Caparezza, spiegando come il processo creativo gli abbia permesso di andare avanti. La scelta del titolo “Prisoner 709” è legata al concetto di prigionia interiore, con il numero 709 che simboleggia la scelta tra l’identità personale (Michele, sette lettere) e l’identità artistica (Caparezza, nove lettere), una dicotomia presente in ogni brano. Il lungo periodo di silenzio creativo è stato dovuto a un grave problema di acufene, insorto nel 2015, che ha rappresentato una vera e propria sfida. Ironicamente, l’artista ammette che gli ascoltatori potranno godere appieno del disco, a differenza di lui, che ha perso alcune frequenze uditive a causa della patologia. Superato questo difficile periodo, Caparezza è tornato a creare musica, pronto per un tour nei palazzetti a partire dal prossimo novembre, con dieci date già confermate.

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