L’incommensurabile vacuità umana: da Maggio a Belli, un’analisi di superficialità

La frase attribuita allo scrittore Aldous Huxley, circa l’incapacità umana di apprezzare ciò che si ha, risuona con particolare intensità nell’era attuale. La superficialità e la inconsistenza di molti individui sono lampanti, rivelate persino dai silenzi. Sembra che una considerevole fetta di popolazione sia incapace di guardare oltre il proprio naso, ostentando questa limitazione. La riflessione appare un’impresa troppo ardua, preferendo la facile via del parlare a vanvera o, peggio, di giudizi avventati. Negli ultimi giorni, alcune dichiarazioni, mascherate da fondatezza, hanno suscitato in me profondo disappunto. Un esempio lampante è l’inaccettabile messaggio di Davide Maggio ad Emma Marrone, dopo il Festival di Sanremo. Con una sconcertante mancanza di sensibilità, in un’epoca che condanna ogni forma di violenza, ha perpetrato un atto di body-shaming durante una diretta Instagram, commentando in modo inappropriato l’abito indossato dalla cantante. Seguendo la sua logica distorta, chi possiede un intelletto limitato dovrebbe smettere di parlare. Analogamente, la presenza di Alex Belli al Grande Fratello Vip è altrettanto discutibile. La sua ricomparsa, nonostante la squalifica, per “mettere ordine” al caos da lui stesso creato, appare priva di senso. Nonostante le iniziali promesse di Alfonso Signorini di evitare elementi controversi, la nuova edizione del reality è scivolata in conclusioni deludenti. Sebbene sia possibile ricominciare da capo, farlo partendo da un vuoto, come in questo caso, sembra un’impresa improba.

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