Claudia Gusmano: Un “No” Rivoluzionario in “Primadonna”

In occasione dell’8 marzo, l’attrice Claudia Gusmano si impone come figura di spicco nel panorama cinematografico italiano grazie al suo ruolo principale nel film “Primadonna,” uscito nelle sale italiane proprio in questa giornata dedicata alle donne. La pellicola, intrisa di impegno sociale e femminismo, esplora il tema dell’emancipazione interiore. “Il cambiamento personale è alla portata di tutti,” afferma l’attrice siciliana, “ma è dalla condivisione che nasce una vera rivoluzione.” Il suo personaggio, Lia Crimi, ispirato a Franca Viola, si contraddistingue per la sua decisione di rifiutare un matrimonio riparatore, scegliendo la propria felicità. Gusmano descrive l’interpretazione di Lia come una missione, un impegno civile per dimostrare il potere trasformativo di un semplice “no”. La trama, ambientata nella Sicilia degli anni ’60, intreccia i sogni artistici di Lia con la dura realtà del lavoro nei campi, culminando in una battaglia legale che la consacra pioniera dei diritti delle donne. Tuttavia, la storia di Lia non è relegata al passato. Gusmano evidenzia come il personaggio risuoni con la contemporaneità, sottolineando che, nonostante l’abolizione del reato di matrimonio riparatore nel 1981, le sue conseguenze persistono ancora oggi, manifestandosi in situazioni di violenza e disparità sociale. Il film, però, evita una rappresentazione stereotipata, esplorando anche l’impatto di tali situazioni sui figli maschi, criticando il “machismo” imperante. L’obiettivo è quello di promuovere una riflessione ampia e di raggiungere un pubblico vasto, includendo anche quei padri che desiderano prendere le distanze da modelli di comportamento dannosi. Il film ha già riscosso un notevole successo internazionale, ottenendo ottimi riscontri al London Film Festival, a Barcellona e ad Alice nella Città (Roma), dove ha trionfato nella sezione Panorama. Gusmano sottolinea l’importanza del contatto diretto con il pubblico, considerando le reazioni emotive suscitate dal film come una preziosa conferma del suo lavoro. La sua carriera, iniziata nel 2005, è caratterizzata da una versatilità che le ha permesso di spaziare dal teatro al cinema, passando per numerose fiction di successo come “L’allieva” e “Don Matteo”. Pur evitando l’auto-categorizzazione, Gusmano considera il teatro la sua casa e il cinema una passione inesauribile. Lontana dalla ricerca spasmodica di visibilità, l’attrice predilige momenti di tranquillità e silenzio, trovando ispirazione nell’arte di figure come Olivia Colman, nell’armonia di Tosca e nella poesia di Lucio Dalla. La sua visione dell’arte come un’opportunità di esprimere la propria interiorità si riflette nel suo rapporto professionale con la regista Marta Savina, con cui aveva già collaborato nel 2017, gettando le basi per “Primadonna”. Gusmano sottolinea l’importanza della dedizione e dell’unicità, valorizzando l’imperfezione umana come elemento prezioso e considerando gli attori esseri umani, non bambole.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *