Inside Out 2: Un’Esplorazione Approfondita dell’Anima Adolescente

Cosa accade quando le emozioni, come sfumature di un dipinto, rivelano una complessità inaspettata? Partendo da questo interrogativo, il secondo capitolo di Inside Out, un’opera Pixar che nel 2014 rivoluzionò la rappresentazione della psicologia infantile, ci conduce in un nuovo viaggio emozionante all’interno della mente di Riley. Questa volta, l’obiettivo è esplorare le sfaccettature di emozioni nuove e sorprendenti, sia divertenti che inquietanti, che segnano la crescita della giovane protagonista (e, metaforicamente, della sua doppiatrice, Sara Ciocca). “In questa fase adolescenziale,” ha spiegato la giovane doppiatrice romana durante una conferenza stampa, “provo una strana felicità mescolata a un’irrequietezza con cambi repentini. È come essere su una giostra di emozioni, un caos mentale che prima o poi si placherà”. Ma su questa giostra non ci sono solo le emozioni primarie: entrano in scena Imbarazzo, Invidia, Noia e Ansia. Queste nuove emozioni, apparentemente silenziose, prendono il sopravvento, mettendo in discussione le certezze dei quattro personaggi principali e offrendo loro la prima grande opportunità di crescita, legata al suo amato sport, l’hockey. Attraverso questa esperienza e le prospettive future che essa apre, l’ingenuità di Riley si confronta con le complessità mentali che ci plasmano in esseri “imperfetti”. “Nella scelta di queste emozioni,” hanno spiegato i registi Kelsey Manne e Mark Nielsen, “ci siamo ancora una volta affidati ai migliori terapisti americani. Volevamo essere certi di percorrere la strada giusta”. L’accoglienza positiva è stata immediata, con un esordio trionfale al botteghino americano, seguito con ogni probabilità da un successo analogo nel nostro paese. Un contributo significativo proviene dai doppiatori italiani, i quali hanno saputo imprimere alla loro interpretazione una profonda riflessione psicanalitica. Pilar Fogliati, ad esempio, ha sfruttato il suo lato “eccentrico”, creando un’Ansia irriverente e, in un certo senso, altruista: “Si preoccupa di problemi invisibili”, spiega l’attrice, nota anche per “Odio il Natale”, descrivendo la sua interpretazione come una “voce interiore che giudica ogni scelta”. All’opposto, la Noia interpretata da Deva Cassel, con un distacco tipicamente francese, rappresenta per lei “un modo per prendersi tempo per riflettere e capire cosa sia meglio fare”. L’Imbarazzo, secondo Federico Cesari, “nasconde la nostra vera essenza quando ci avviciniamo a qualcosa di nuovo”, mentre l’Invidia, interpretata da Marta Filippi, rivela un paradossale lato positivo: “un senso di ammirazione per gli altri”, con la sua statura minore che la porta a “guardare dal basso verso l’alto”, creando una costante sensazione di inadeguatezza. Insomma, Inside Out 2 prosegue la sua esplorazione terapeutica, aprendo nuove stanze piene di fragilità e punti di forza inattesi, e regalandoci ancora una volta emozioni intense.

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