L’Isola dei Famosi: Un Trionfo Amaro e le Maschere della Realtà

L’Isola dei Famosi: Un Trionfo Amaro e le Maschere della Realtà

Spesso, la frenesia televisiva ci impedisce di riflettere sul mondo circostante. Preferisco, invece di soccombere alla superficialità, ritornare alla programmazione, a volte, per osservare le molteplici personalità che si palesano, più che i veri volti. Eppure, ogni volta che penso che la solidarietà umana sia estinta, qualcuno mi dimostra il contrario. L’amore, ostacolato fin dai tempi di Romeo e Giulietta, sembra aver ispirato il recente “World Family Congress”? Tra sofferenze, privazioni, conflitti e umiliazioni, l’ultima edizione dell’Isola dei Famosi ha avuto un inizio difficile e una conclusione ancora peggiore. La vittoria di Marco Maddaloni mi ha lasciato perplesso; per i primi trenta secondi, ho persino sperato fosse uno scherzo! Un successo imbarazzante, che ricorda quello del suo predecessore, Nino Formicola. Forse è perché mi sento un pesce fuor d’acqua, che preferisco i “perdenti” (come Marina La Rosa) ai “vincitori” aggressivi. Marina, a mio parere, è stata l’unica a dare un contributo positivo al programma. Anche se non ha vinto, per me rimane la vera vincitrice, un successo che durerà più a lungo della momentanea notorietà di Maddaloni. Come diceva Polibio, “molti sanno vincere, ma pochi sanno usare la vittoria saggiamente”. Tutti i finalisti, in una miriade di situazioni, hanno dimostrato una notevole abilità nel rendersi ridicoli. Sarah Altobello, ad esempio, chi l’ha votata? La sua perseveranza è dovuta probabilmente all’aggrapparsi ai partecipanti più forti. Lo stesso si può dire di Luca Vismara, che ha mancato ogni occasione di frenare la sua lingua tagliente. Aaron Nielsen è stato solo un elemento di contorno, una comparsa adatta forse solo al cinema. Soleil Sorge, fortunatamente, è stata eliminata al televoto: non avrei potuto tollerarla oltre. Il programma pullula di personaggi superficiali, Elenoire Ferruzzi ne è un esempio lampante, emblema di chi si crede prezioso ma ha il valore della bigiotteria cinese. Malgrado la delusione per il risultato, sono certo che per Marina La Rosa questa sia solo una nuova partenza.