Ambizione e spettacolo: un’analisi del mondo televisivo contemporaneo

Ambizione e spettacolo: un’analisi del mondo televisivo contemporaneo

In un’epoca di individualismo sfrenato, realizzare i propri sogni richiede impegno e determinazione. La celebre frase shakespeariana “Non sappiamo chi potremmo essere” evidenzia la difficoltà nell’auto-comprensione e nella definizione del proprio percorso. Ci si domanda, pertanto, se la ricerca di facili gratificazioni e l’accettazione di una mediocrità morale siano la risposta a questa sfida esistenziale. Personalmente, ritengo sia preferibile intraprendere un percorso di miglioramento personale, evitando di proporre modelli inadeguati. Fortunatamente, esistono individui che si distinguono per la loro dedizione e il loro talento, rifiutando l’omologazione. Diversamente da molti giovani che inseguono solo l’apparenza, trasformandosi in improvvisati ballerini, attori dilettanti e presentatori incapaci, i fratelli bergamaschi Sofia Inglese e i gemelli Leonardo e Matilde Carioli dimostrano un impegno encomiabile nel mondo dello spettacolo. Con book fotografici, sfilate, stage di danza, collaborazioni importanti e oltre 20 spot pubblicitari in meno di un anno, questi tre giovani, di 20 e 13 anni, hanno ampiamente superato le aspettative. Mentre auspico una maggiore competenza nel panorama televisivo, alcuni personaggi lasciano molto a desiderare. L’apparizione di Ivana Spagna a “Vieni da me” ha evidenziato la differenza tra visibilità e professionalità. A prescindere dai limiti del programma e dalle inutili osservazioni di Francesco Sole, l’intervista alla cantante, in particolare per quanto riguarda la diatriba con Wanda Fisher, è risultata imbarazzante. Sembra che il conflitto, già risolto in un precedente programma, sia stato riproposto solo per ottenere un po’ di notorietà. La ricerca di popolarità a tutti i costi si manifesta anche nel crescente fenomeno del cinema per adulti. Tommy ACanaglia e Lady Muffin, una coppia apparentemente normale con un figlio, hanno radicalmente cambiato carriera condividendo la propria intimità con il pubblico. Pur riconoscendo le difficoltà nel vivere liberamente la propria sessualità, è necessario chiedersi se l’esibizione totale sia l’unica soluzione. Questi neo-divi del cinema hard fai-da-te promuovono questa idea, ignorando ogni tabù. Come ironicamente sottolineato da Johnny Carson, il rischio è che la ricerca ossessiva del piacere immediato si ritorca contro, dimostrando come il prezzo dell’illusione possa essere molto alto.