Da Costanzo al GfVip, passando per la “Vulva Art” e “Una Mole di Colombe”: tra illusioni e dolcezze

Le convinzioni plasmano la nostra percezione del mondo, filtrando la realtà attraverso le lenti della cultura e delle tradizioni. Crediamo in Babbo Natale, nella Befana, nella fatina dei denti, accettando come vero ciò che altrimenti apparirebbe inspiegabile. Questa naturale inclinazione, seppur innocua nell’infanzia, richiede una maturazione critica per distinguere la finzione dalla realtà. Nella Casa del Grande Fratello Vip, per esempio, si assiste spesso a personaggi che si auto-rappresentano in modo irreale, pretendendo di incarnare modelli di comportamento che non riflettono la loro vera natura. Maurizio Costanzo ha recentemente espresso il suo disappunto per la quinta edizione del reality show, attribuendo la decadenza non al format o al conduttore, ma alla scelta dei partecipanti. Secondo Costanzo, si tratta di professionisti dello spettacolo che, a suo dire, hanno raggiunto un livello di degrado inaccettabile. Pur condividendo la sua critica, non si può non riconoscere il coraggio, seppur discutibile, di chi li sceglie. Analogamente, Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti, promuove la sua “Vulva Art”, una forma d’arte che utilizza stampe delle sue parti intime. Un’iniziativa, a dir poco, originale e probabilmente volta a suscitare attenzione, anche se ai limiti del grottesco. Un contrasto stridente con la grande tradizione artistica, facendo riflettere sull’evoluzione, o forse involuzione, del mondo dell’arte. A questo quadro si contrappone la notizia positiva del concorso “Una Mole di Colombe”, evento dedicato ai maestri pasticceri italiani, un’iniziativa che celebra l’eccellenza dolciaria italiana e la possibilità di gustare prodotti tradizionali durante tutto l’anno. Un dolce finale, insomma, a un’annata di “frutta” decisamente acerba.