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TECLA INSOLIA: “Vivo senza troppe aspettative, preferendo fare le cose e lasciarle andare da sole” | INTERVISTA

Beata adolescenza, seppur dedita alla professione: Tecla Insolia è il quadro perfetto di una giovane Italia “formica”, dedita allo studio e al perfezionamento professionale rispetto al mero divertimento, vedendone i frutti in breve tempo. In un’intervista esclusiva realizzata ieri mattina su Zoom, l’artista varesotta di appena 17 anni ha scolpito un messaggio ben chiaro e leggibile, sulle ali dell’ispirazione tout court e sulla passione ad oltranza. Dice, infatti: “Non ho mai provato interessi nei divertimenti comuni delle persone della mia età. Ho sempre preferito passare il weekend a studiare canto e recitazione. Prima non me ne rendevo conto, poi mi son data la risposta che ho troppo fascino e interesse verso arte e cultura che non riesco a conciliare interamente tutto, ma solo nel mio modo.

In pratica una dichiarazione d’amore verso quella cultura, lontana dalla disorganizzazione della “sfiancante” DAD – che l’ha già premiata con palcoscenici importanti, dal Festival di Castrocaro all’Ariston, con ritorno “breve ma intenso” proprio tre giorni fa alla co-conduzione di Amadeus per quanto riguarda la musica e dal teatro di Pequenos Gigantes ai set di “Vite in fuga” e “La bambina che non voleva cantare”, ma che continua ad essere bagaglio aperto: “tutto mio è di ispirazione, non ho idoli specifici. Mi sento che ogni esperienza mi dà qualcosa e avere a fianco professionisti mi stimola molto”. E lì proprio, fra l’odore del set – purtroppo asettico fra disinfettanti e protocolli sanitari – che Tecla recupera paradossalmente spensieratezza e divertimento, a partire dalla regia. Qui infatti, si snoda il fondamentale apporto di Costanza Quatriglio nelle numerose conversazioni che han tratteggiato il personaggio che andrà ad interpretare la ragazza su Rai 1 stasera: Nada.

“Sarà un personaggio incentrato sull’emozione – confida Tecla – non collegato direttamente alla realtà. Non è infatti una imitazione, ma il racconto della storia che c’è bisogno di sapere, senza cadere nella caricatura”. Scelta autorale sulla falsariga dei biopic Rai, che non spaventa proprio l’artista, sempre coi piedi impiantati a terra, pure se si parla del successo del brano “8 Marzo” che diventa segno piacevole sopra al quale non voler ritornare, così come sui progetti in cantiere, dove sibila una speranzosa riuscita: “Se non si ha la certezza non ne parlo, ma non tanto per scaramanzia quanto piuttosto per non creare un vociferare senza fondamenta. Spero solo che si sentirà parlare delle cose che farò.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).

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