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La Pasqua e i suoi simboli psicologici | Dr. Andrea Di Ruvo

Tra pochi giorni ricorrerà la festività cristiana della Pasqua epurtroppo è già la seconda che viviamo durante la terribile pandemia che ci ha colpiti.

La festa cristiana della Pasqua è una delle più importanti per il popolo seguace di Gesù e celebra la sua resurrezione dai morti dopo che il tribunale romano lo aveva condannato a morte tramite la crocifissione pubblica.

Non tutti sanno che la festa della Pasqua cristiana nasce in concomitanza di quella ebraica: il popolo ebraico, infatti, celebra Pesah, che significa “passaggio”, cioè il passaggio del popolo ebraico, tenuto in schiavitù dai faraoni egiziani, che attraversa il Mar Rosso fuggendo dall’Egitto. Questo passaggio del Mar Rosso ha avuto, per il popolo ebraico e per i cristiani un’importante rilevanza simbolica di passaggio dalla condizione di schiavitù alla libertà di cercare la Terra Promessa dove godere di pace e prosperità. Più che il passaggio fisico di un punto geografico è il movimento della mente da una condizione di prigionia dei propri pensieri a quella della libertà di perseguire i propri obiettivi.

La Pasqua non si celebra sempre nello stesso giorno, ma segue un calendario differente: infatti la domenica di Pasqua è la prima dopo il primo novilunio di primavera. Quindi Pasqua cade sempre in primavera: il novilunio dopo il 21 marzo rappresenta il momento della semina che si festeggia la prima domenica dopo questa ricorrenza lunare. Ecco qui un altro importante simbolismo: la stagione in cui la natura si risveglia dal tepore invernale e in cui si semina e ci si prepara per la nuova stagione del raccolto che, in una società contadina, rappresentava il momento dell’abbondanza in cui si poteva mangiare e mettere da parte le scorte per l’inverno.

Questa festa, come molte altre del mondo religioso, è piena di simboli che, come abbiamo visto, hanno anche una importante valenza psicologica. I simboli in psicologia hanno un significato ben preciso e che richiamano le teorie di C. G Jung e di Assagioliin cui, semplificando molto, hanno il senso di creare un ponte tra la realtà e l’immaginazione e svelare un contenuto complesso e condiviso con una singola immagine più semplice. I simboli fanno riferimento all’immaginazione e all’immaginario collettivo e sono molto potenti nell’attivare quelle aree cerebrali che richiamanocostrutti mentali molto complessi.

Vediamo insieme, allora, i simboli più importanti della Pasqua.

L’uovo. Da sempre l’uovo è il simbolo per eccellenza della Pasqualo troviamo su tutti i bigliettini e nelle varie raffigurazioni pasquali. Gli antichi romani lo regalavano in concomitanza della primavera come simbolo di fertilità, perché erano stupefatti dal fatto che un oggetto prima inanimato diventi poi un essere vivente, il pulcino appunto. Da un punto di vista psicologico è un simbolo di nascita e ri-nascita, il simbolo della trasformazione delle cose.

La colomba. È il tipico dolce pasquale e si richiama alla colomba che dopo il diluvio porta il ramo d’ulivo, segno che le acque si erano ritirate e la terra era riemersa. È, quindi, un segno di salvezza e di speranza. Nel Nuovo Testamento è il simbolo dello Spirito Santo. Dal punto di vista psicologico, invece, è un’immagine di purezza e di leggerezza.

L’agnello. È un simbolo che viene dall’Antico Testamento e rappresenta il sacrificio per la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto. È quindi il simbolo di Gesù e del suo sacrificio. In psicologia rappresenta l’umiltà essendo il “cucciolo” della pecora.

Il coniglietto. È una figura che richiama la lepre che, ai tempi di Cristo era proprio un suo simbolo. Dal punto di vista psicologico si comprende bene che la sua simbologia rappresenta la mansuetudine e anche la fertilità.

La luce. Rappresentata dalle candele e dal cero pasquale è il segno della sconfitta sulle tenebre delle morte, poiché Cristo è risorto dai morti. Anche in psicologia la luce simboleggia l’allontanamento delle ombre in modo particolare della morte.

Vista questa simbologia così bella e importante e indipendentemente dal fatto se siamo credenti o meno, possiamo scegliere di vivere le festività pasquali con uno spirito di vera rinascita, generando nella nostra mente la possibilità di essere felici indipendentemente dalle circostanze esterne, perché la nostra mente recepisce, a livello inconscio, questa simbologia e la fa sua!

Dr. Andrea Di Ruvo

Psicologo, psicoterapeuta, ipnotista, formatore. Seguimi su instagram: @andrea_di_ruvo andrea.diruvo@accademiaformazionecrescita.it