LIBRIUNO SGUARDO SU...

“Volevo un fante di cuori” di Fulvia Perillo | RECENSIONE

Ah l’amore. Farfalle nello stomaco, patimenti ed anche abbandono. L’amore inizia sarchiandoti il petto. Lo senti vivo, forte, pieno. Respiri e speri che la semina porti aduna storia duratura, seria. Sorridi con gli occhi e ti vesti di leggerezza sino a quando non avverti le prime scosse, i primi scricchiolii. I turbamenti arrivano senza chiedere permesso, da padroni. Ed a quell’amore dai un contorno diverso, un significato più misurato. Lo idealizzi meno e apri di più gli occhi, soprattutto quando le avvisaglie diventano pesanti, pressanti e concrete. Così arriva l’abbandono, la fine dell’amore. Si chiude un cerchio in cui nel vuoto ci metti tutto quello che ti ferisce e che ti ha fatto star bene, anche se appare poca cosa rispetto al dolore che provi. Essere lasciati in amore diventa una storia a parte. Una storia che si apre senza volerlo, senza esserne pronti, che sei costretto a costruire giorno dopo giorno per non perdere il filo di te stesso. Dapprima arrotoli rabbia, disprezzo, sofferenza, poi ti abbandoni all’accettazione. Non puoi fare altrimenti. Ritrovi la forza e pensi che il tradimento che hai subito, in fondo, ti ha cambiato. Le corna restano sempre corna ed è brutto averle, ma una volta scoperte puoi arrampicarti su ciò che ti è mancato, che non hai avuto. Volersi bene ed avere rispetto per se stessi dovrebbe essere un punto fermo e certo come l’alba ogni giorno.

In Volevo un fante di cuori di Fulvia Perillo vivi il travaglio sentimentale di una famiglia che di infedeltà ne sa più di qualcosa. Si tratta di donne della stessa famiglia che sono state tutte tradite come se avessero ricevuto un marchio generazionale messo a fuoco dalle loro ave, tradite esse stesse. Mariti, fidanzati infedeli tracciano un nuovo percorso di vita tra le abbandonate che si fanno largo a suon di musica e di storie rosa.

Fresco lo stile narrativo. Brillante la scrittura. È un piacere abbandonarsi ad una prosa frizzante, leggera e nello stesso tempo riflessiva. Il lettore ride, sorride, piange con le protagoniste e vorrebbe far parte della loro famiglia per la verve che hanno. La loro personalità è delineata alla perfezione con la mistura di comportamenti che le caratterizzano. Sono una più bella dell’altra tanto da far apparire una cosa scialba e sciapita i loro uomini infedeli. La penna della scrittrice è ammaliante, amica.  

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.