LIBRIUNO SGUARDO SU...

“Un caffè per l’assassino” di Pamela Luidelli | RECENSIONE

La testardaggine è una spinta che porta fuoco. Anima la forza e fa terra bruciata intorno. Ostinarsi in qualcosa, sapendo di essere nel giusto, equivale ad abattere ogni intralcio. Pur di portare avanti le proprie idee si rischia, a volte, di mettere in pericolo la propria vita. Ci vuole coraggio per farsi valere. Essere delle voci fuori dal coro potrebbe infastidire qualcuno, soprattutto chi ha la malafede in corpo. Ci si può incaponire per capriccio o per questioni serie. Quando alla base c’è un’urgenza da chiarire, puntare i piedi per sfatare ogni dubbio sarebbe una delle prime mosse da compiere. Non tutti presteranno orecchio. Bisogna avere carattere. La testardaggine richiede una certa determinazione nel sapere ciò che si vuole. Non ha importanza quante persone si aggregano alla tua energia per tenderti una mano e quante altre, invece, girano i tacchi per farti cadere. Si alzeranno dissensi, polemiche e critiche, ma non ti importa nulla se sai di fare la cosa giusta, anche se perdi qualcosa, non certo la dignità. Quando di mezzo c’è l’onestà dei valori umani e civili portarli avanti con la testardaggine, pulita da ogni brutta convinzione, è un atto che rende più bella la nostra coscienza. Riconoscere le cose giuste non è facile quando si presentano nella forma più ambigua. 

In Un caffè per l’assassino di Pamela Luidelli ci si addentra nella vita di un piccolo paese, Castel Lassù, sul Lago Maggiore. La monotonia è rotta dall’arrivo di un cantante. L’artista, un tempo in cima alle classifiche, porta anche una serie di guai e una scia di sangue, compresa la sua. Beatrice Testaccio, una barista, ha la sfortuna di trovarsi nel mezzo di una serie di problemi sorti con l’arrivo del cantante. La sua testardaggine, per portare a galla la verità, e l’audacia di difendere la sua dignità sono troppi forti per metterli a tacere. 

Il romanzo è avvincente, bellissimo. La storia è ben costruita. La narrazione scivola come seta sulla pelle. È un piacere seguire il racconto che sgancia dei colpi di scena sorprendenti nei punti più inaspettati. La prosa è condita da un umorismo così frizzante tanto da rendere il romanzo giallo in qualcosa di stupefacente. 

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.