L’arte del silenzio: riflessioni sulla scomparsa del Principe Filippo e sull’ipocrisia del mondo moderno

Mark Twain sosteneva la potenza delle parole giuste, ma a volte il silenzio è la scelta più saggia. In un’epoca di chiacchiericcio incessante, spesso ci dimentichiamo del potere distruttivo delle parole non ponderate, del dolore che possono infliggere. La fretta di esprimersi, la superficialità con cui ci si confronta con le informazioni, la mancanza di empatia, sono mali diffusi. Questa settimana, avrei potuto commentare l’inutile scontro diplomatico tra l’Unione Europea e la Turchia, scatenato da un banale inconveniente di posti a sedere; oppure soffermarmi sul caso mediatico di Olesya Rostova, e sulla sua somiglianza con Denise Pipitone, che ha riaperto dolorose ferite; o ancora, sul presunto insuccesso del programma televisivo di Tommaso Zorzi. Tuttavia, ho preferito concentrare l’attenzione su un evento che ha profondamente scosso l’opinione pubblica: la morte del Principe Filippo, Duca di Edimburgo, consorte della Regina Elisabetta II. Quest’uomo, Principe di Grecia e Danimarca, Conte di Merioneth e Barone Greenwich, ci ha lasciati a pochi mesi dal suo centesimo compleanno, con la stessa discrezione e dignità che lo hanno caratterizzato per tutta la vita. I funerali, secondo le sue volontà, si terranno in forma privata. Indifferente ai giudizi di chi lo considerava una figura secondaria, ha dedicato oltre settant’anni alla Regina, una donna che ha sopportato il peso di immense responsabilità e che, in questo momento di lutto, è stata oggetto di commenti indelicati e di meme offensivi. Ho trovato inaccettabile la leggerezza con cui alcuni hanno trattato il dolore della Sovrana, immaginandola persino in un programma televisivo di dating, mostrando una mancanza di rispetto sconcertante. Ci illudiamo spesso di considerare personaggi pubblici, reali, celebrità, come esseri superiori, dimenticando che dietro le apparenze ci sono persone con fragilità e debolezze. La Regina Elisabetta è una figlia, una madre, una moglie, che ha affrontato le avversità della vita come chiunque altro. In questo momento di immensa sofferenza, le rivolgiamo il nostro più profondo cordoglio e speriamo che trovi la forza per superare questo dolore. Dio salvi la Regina!