L’arte di Camille Claudel: una biografia romanzata

Coltivare un sogno richiede ben più che semplice determinazione; richiede una fede incrollabile nelle proprie capacità e nel valore del proprio talento. Ogni pensiero, ogni speranza, ogni parola, deve alimentare questa aspirazione. Sprecare un dono così prezioso per una distrazione, per un compromesso superficiale, equivale a rinunciare a tutto il lavoro faticosamente compiuto. Ignorare i segnali d’allarme, soffocare la voce interiore, può portare a un’ambigua resa che mina la propria autostima. Affermare se stessi, nonostante le critiche, specie in ambiti professionali dominati da pregiudizi di genere, richiede ostinazione e impegno costante. “La scultrice”, il romanzo di Pia Rosenberger, cattura l’intensità della passione, del talento e della tenacia di Camille Claudel, una straordinaria artista che ha dedicato la sua esistenza alla scultura. Parigi, 1881: la sedicenne Camille frequenta l’Académie Colarossi, una delle poche scuole d’arte che accoglievano studentesse. Dotata di talento e di una caparbietà indomita, vive per la sua arte. La sua passione, quasi ossessiva, la porta ad essere allieva di Rodin, genio indiscusso per alcuni, impostore per altri. Sotto la sua guida, Camille apprende e cresce, ma l’energia che entrambi trovano nell’arte li trascinerà altrove, sconvolgendo l’equilibrio di Camille. Il romanzo è magnifico. La vita di Camille Claudel è descritta con vigore, in una narrazione potente e avvolgente. Lo stile è incalzante, audace, appassionato, capace di trasmettere in modo straordinario l’amore per l’arte e la scultura.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *