Una Notizia Dimenticata: La Vita Straordinaria di Maria Cristina Casati Stampa

Le convinzioni personali costituiscono il nucleo identitario di ogni individuo. In una personalità ben strutturata, esse si sviluppano, crescendo fino a diventare un potente motore di impegno ideologico, politico e sociale, da seguire e condividere. Le idee definiscono l’individuo, lo identificano in modo univoco, rivelando la sua vera natura, anche in età giovanile. La formazione del carattere si basa su esperienze, vissuti e aspirazioni, plasmando le prime prese di posizione personali e sociali. Da qui nascono le sfide. Potrebbero essere inizialmente percepite come semplici capricci giovanili o una confusione iniziale che, in seguito, dirige verso obiettivi più definiti. Oppure no. Le idee coltivate, curate e sviluppate nel tempo, con gli strumenti adeguati, divengono l’espressione autentica del sé, l’essenza stessa della vita, del lavoro e del ruolo sociale. Investire in se stessi, nella passione per le proprie convinzioni, liberi da ogni influenza esterna, è la scelta migliore. Tuttavia, maggiore è l’autenticità, maggiore sarà l’attenzione negativa. Si può persino incorrere in isolamento e oblio. Le personalità forti intimoriscono, spaventano le persone mediocri. In “La compagna che amava il tango” di Massimo Novelli scopriamo la storia di Maria Cristina Casati Stampa di Soncino, nobildonna milanese antifascista che sfidò le norme sociali e politiche del suo tempo. Ballerina di tango, stilista, pittrice e scrittrice, amica di Frida e Diego Rivera, aderì al comunismo e partecipò alla guerra civile spagnola. La “Contessa Rossa” visse secondo i propri dettami, le sue idee. In seguito, però, venne dimenticata, cancellata dalla memoria collettiva. Il libro è avvincente, sia per la narrazione che per lo stile. La straordinaria personalità di Cristina Casati viene riportata alla luce, restituendole la dignità e la memoria storica che le erano state sottratte, perché compromettenti per il potere costituito.

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