L’ipocrisia del purismo: calendari sexy, modelle e il doppio standard morale

L’ipocrisia del purismo: calendari sexy, modelle e il doppio standard morale

Un vecchio detto popolare insegna che le azioni, prima o poi, generano conseguenze. Questo vale per le relazioni finite, le cattive abitudini, le bugie, le mode passeggere e la vanità. L’attualità, persino durante una pandemia come quella da Coronavirus, ne offre ampia dimostrazione. L’improvvisa ricomparsa di calendari erotici, evocativi di un passato apparentemente dimenticato, ne è un esempio. Tuttavia, questi prodotti editoriali, con protagoniste come Belen Rodriguez o addirittura calendari dedicati a contadine austriache, hanno sempre avuto una loro nicchia di mercato. Perché, dunque, suscitano ancora tanto clamore? La sorpresa sarebbe maggiore se non esistessero. Francesca Cipriani e Paola Caruso, ad esempio, hanno subito critiche feroci, accusate di mancanza di dignità per foto ritenute troppo audaci, scatenando un coro di “le donne dovrebbero avere più dignità”, come se avessero posato per un manuale di sessuologia. La Cipriani ha dovuto interrompere un servizio fotografico giudicato “irrispettoso” – un’offesa solo alla mentalità retrograda dei censori. La Caruso, a “Live – Non è la d’Urso”, è stata attaccata per la sua immagine, considerata volgare per una madre. Ma chi non ha mai visto una donna in topless? Anche Eleonora Giorgi, paladina delle donne moderne (“oggi le donne diventano magistrati”), ha posato per foto decisamente più audaci. Una ricerca su Google lo dimostrerebbe. Caterina Collovati, infine, con un appello al pudore femminile, ha condannato il “lavoro” delle modelle, un’indignazione forse nata dalla consapevolezza di non potersi permettere simili servizi fotografici. L’ipocrisia è lampante: parole nobili, ma azioni contraddittorie, un doppio standard che colpisce solo le donne. Perché agli uomini non vengono mosse le stesse critiche? È paradossale osservare l’indignazione di chi si erge a paladina del femminismo, ma applica un metro di giudizio diverso a seconda del genere. Lasciamo perdere, quindi, il moralismo da salotto e le critiche ipocrite. I calendari sexy, a differenza delle opinioni preconcette, sono sempre ben accetti.