Siamo appassionati di musica, soprattutto di quella di alta qualità, una passione condivisa da molti artisti e professionisti del settore. Basta dare un’occhiata ai profili social di artisti come Elisa, Chiara Ferragni o Tiziano Ferro per notare il sostegno unanime a un cantautore in particolare: Roberto Casalino. Oggi vi presentiamo il suo nuovo singolo, “Errori di Felicità,” disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 13 ottobre. Casalino, un amico di M Social Magazine e cantautore di successo, ci ha concesso un’intervista esclusiva per svelare i segreti del brano. [LINK AL VIDEO UFFICIALE]. Lo avevamo già intervistato mesi fa (LEGGI QUI) per presentarvi l’autore di alcune delle canzoni più belle d’Italia. “Errori di Felicità” è il titolo del tuo nuovo singolo, e nella sua presentazione hai affermato che “Nella ricerca della felicità procediamo per tentativi, che chiamiamo “errori” quando ci facciamo male…”. Quanti “Errori di Felicità” hai commesso nella tua vita? Ti senti felice ora, o pensi di commettere altri “errori”? “Ho fatto molti errori di felicità, ma sono stati momenti felici perché l’errore è un tentativo. Solo chi osa e rischia può dirsi veramente vivo. Sono certo di commettere altri errori, perché continuerò a rischiare; la differenza sta nel vivere consapevoli che ogni esperienza porta insegnamenti e crescita.” Come descriveresti la tua musica a chi non ti conosce? “Fino a ieri l’avrei definita emotiva. Oggi direi emotivamente viscerale.” Il singolo e il video sono usciti venerdì. È in lavorazione un nuovo album? “L’album è pronto da mesi, ma non posso svelare nulla ancora. Aspettate e vedrete. Posso dirvi che ‘Errori di Felicità’ è il manifesto di questo disco e ne rappresenta il sound principale.” Quali sono i tuoi progetti futuri? Dove possiamo seguirti? “È tutto in fase di pianificazione. Dal 27 ottobre il singolo sarà trasmesso dalle radio nazionali che decideranno di supportarlo. Seguitemi sui miei social per rimanere aggiornati. Grazie di cuore per tutto l’affetto che ricevo!” Ringraziamo Roberto Casalino per la sua arte e per averci regalato ancora una volta delle vere e proprie poesie! [Spazio per link ad esempio Amazon]
Categoria: INEDITO
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Il successo di Rudeejay: tra consolle, web marketing e la realtà del panorama musicale italiano
Il trentenne bolognese Rudeejay rappresenta una perfetta sintesi tra abilità tecnica alla consolle e acuta strategia di web marketing, capace di conquistare un pubblico vasto e diversificato sui social media. Influenzato dal Deejay Time, Rudy incarna l’eredità di Gigi D’Agostino, mantenendo una forte identità italiana che lo differenzia dai produttori nord-europei. La sua carriera ha saputo sfruttare l’ascesa dei mashup e dei bootleg, combinando una tecnica impeccabile con una notevole capacità comunicativa al microfono. Rudeejay, un pilastro della scena musicale italiana, condivide riflessioni sul settore: l’importanza di saper mixare, oltre alla produzione; il contrasto con art director incompetenti (preferendo la polemica al compromesso, seppur consapevole delle possibili conseguenze); le difficoltà del panorama italiano, afflitto da eccessiva competizione e scarsità di risorse economiche, a differenza del passato (“spaghetti dance”), caratterizzato da un numero minore di artisti, ma di maggiore qualità e collaborazione. L’artista spiega la sua scelta di essere anche vocalist, dettata dalla passione personale; rivela i club preferiti e quelli da evitare; condivide il desiderio di suonare con Gigi D’Agostino, un’esperienza che vede come un’occasione unica, e il ricordo di collaborazioni con Albertino e Bob Sinclar. Rudeejay analizza l’obsolescenza dei procacciatori di serate e l’importanza della promozione personale, chiarendo la sua scelta di mantenere la privacy al fine di proteggere i suoi cari, a differenza di altre decisioni di vita, come il suo matrimonio, annunciato pubblicamente sui social. Infine, affronta la diffusa reazione “e poi cosa fai?” alla sua professione, e conclude con una riflessione critica sull’aspetto estetico che spesso prevale sulla valutazione tecnica delle DJ donne, una problematica su cui invita a riflettere.
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Alan Palmieri: Il Direttore Artistico di Radio Norba Rivela Tutto
Un tempo promessa (mantenuta) del mondo radiofonico, destinato a eclissare veterani del settore, Alan Palmieri ha percorso una carriera brillante. Dopo anni di successo in alcune delle più importanti emittenti nazionali, ha compiuto un balzo significativo, assumendo la direzione artistica di Radio Norba, una realtà radiofonica non nazionale che, con i suoi ascolti straordinari, fa impallidire i network nazionali. La mia stima verso Palmieri è profonda, e gli sono debitore per avermi lasciato in eredità uno dei programmi “radiovisivi” più innovativi della metà degli anni 2000: “I Love Console”. Salentino d’anima, con passaporto svizzero, la sua popolarità è esplosa a livello nazionale grazie a “Battiti Live”. Signore e signori, “Music First”: ecco Alan Palmieri. È un piacere rivederti, Alan! Ricordavi questo momento o ti è arrivato inaspettato? Amo profondamente il mondo radiotelevisivo e mi appaga contribuire alla creazione di contenuti di qualità. A volte preferisco essere in prima linea come conduttore, altre volte mi dedico a valorizzare il lavoro dei miei colleghi; spesso, come nel caso di “Battiti Live”, queste due attività coincidono. La televisione, così come il ruolo dirigenziale, rappresentano una naturale progressione professionale. Ho esordito in TV a vent’anni con “Battiti”, inizialmente uno show in studio, e continuo a collaborare al programma estivo, ormai un grande evento all’aperto. Hai lavorato a Radio 105, Hit Channel e RTL 102.5. Quale esperienza ti è mancata di più? Nessuna, in realtà. Ho mantenuto ottimi rapporti con i colleghi di quelle emittenti, legami basati su affetto, stima e scambio di competenze. È come se non fossi mai andato via da Milano e dalle radio nazionali. Sono parte integrante della mia vita, passato e presente, una vera famiglia. Nel 2005 mi hai lasciato in eredità “I Love Console”, un format a cui tenevi molto, con il motto “Rispetta sempre la musica”. Dopo 15 anni, credi sia ancora così importante? La musica è uno stile di vita per noi, un flusso vitale. Quando conduciamo o semplicemente interagiamo con qualcuno, tempi, ritmo e intonazione sono elementi musicali. “Music first!” Hai lasciato RTL quando eri in procinto di diventare padre. Se tua moglie non fosse stata incinta, avresti comunque accettato il ruolo di direttore a Radio Norba, abbandonando la scena nazionale? Sentivo il bisogno di un nuovo inizio, sia a livello familiare che professionale. Potrebbe sembrare retorico, ma dietro a un professionista c’è sempre una persona. A volte si fugge da qualcosa, si aspira a qualcos’altro, finché non si avverte il bisogno di stabilità, radici, famiglia. Cerco di fare al meglio ciò che mi appaga e ho imparato a riconoscere ciò che non rientra nelle mie competenze, permettendomi di risparmiare energie e apprezzare al meglio il mio valore e quello degli altri. Qual è il segreto del successo di Radio Norba? Pensare in grande con le risorse a disposizione. Metto a disposizione dell’azienda tutto ciò che ho imparato, e la sintonia con l’editore, i collaboratori e i tecnici fa la differenza. Dieci anni fa, il mio presupposto era semplice: se abbiamo le risorse e le competenze, perché non dovremmo eccellere? Questo è il fronte interno. Poi c’è quello esterno: la possibilità di confrontarsi con grandi professionisti, chiedere consigli e collaborare. Il mondo è ricco di persone sagge e generose che hanno tanto da offrire. Quale speaker vorresti a Radio Norba? Federico “l’olandese volante”! Ma è già con noi! Vorrei anche riabbracciare, anche solo per un giorno, tutti i talenti cresciuti con Radio Norba. Sei bravo in TV come in radio. Se ti chiamassero per Sanremo, dovendo lasciare Radio Norba per un anno, cosa faresti? Sarebbero sei o sette mesi di intenso impegno. Data la solida struttura aziendale e l’importanza di Sanremo, penso che sarei sostenuto sia dall’editore che dal team. Il tuo litigio più grande a microfoni spenti? Discussioni sì, litigi mai! Ricordo i dibattiti con il Conte Galè su RTL, alla ricerca della perfezione del programma. Non l’abbiamo mai trovata, però… Chi pensavi di diventare 20 anni fa e chi sei oggi? Sognavo di essere un conduttore specializzato in musica elettronica dance in una grande radio nazionale e un dj produttore di successo. Oggi sono conduttore, direttore, direttore artistico e produttore radiotelevisivo. Sono molto soddisfatto. Se a 25 anni avessi prodotto un progetto musicale di successo… Cosa pensavi quando la gente, alla tua frase “faccio il dj”, ti rispondeva “e poi cosa fai”? Partivo dal basso, quindi non mi importava. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, e grazie alla radio e alle serate ero economicamente indipendente fin da giovane. Un saluto finale? Il merito genera crediti! Ai giovani talenti, e a chiunque aspiri a qualcosa di più, indipendentemente dall’età, dal ruolo sociale o dalla condizione, dico: credete in voi stessi. Ecco il suo saluto video… VEDI ANCHE… MANUELA DORIANI, DJ, Speaker e Icona Gay: un mix di ironia e audacia!
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Riccardo Dose: Tra risate e riflessioni, il percorso di un influencer
Anni fa, Riccardo Dose conquistò un vasto pubblico con il suo stile unico e coinvolgente: umorismo, gestualità espressiva e originalità. Iniziando con video settimanali su Facebook, per poi espandere la sua presenza su YouTube (sebbene utilizzi meno quest’ultima piattaforma), ha toccato diversi argomenti, spaziando dalle parodie a situazioni di vita quotidiana. La sua ironia, acuta e calibrata, è lo strumento per veicolare messaggi e idee personali. Interrogato sull’inizio della sua carriera di webstar, ha spiegato: “Circa tre anni e mezzo fa ho cominciato pubblicando contenuti su Facebook. Ero tra i primi a farlo, e il crescente successo mi ha spinto su YouTube. Allora, il termine ‘youtuber’ non era così diffuso; mi divertivo semplicemente, come faccio ancora oggi”. Nel tempo, ha coltivato la sua audience, creando un legame con un pubblico sempre più ampio. La sua presenza online alterna video leggeri e “demenziali” a riflessioni più profonde. A tal proposito, ha commentato: “Riesco a unire questi due aspetti, sfruttando la mia visibilità per condividere messaggi significativi, soprattutto con i giovani che seguono il mio lavoro e che necessitano di sviluppare un pensiero critico. Mi appassionano temi attuali, e mi piace studiare, quindi alterno momenti di leggerezza a riflessioni più impegnative”. Riccardo ha coinvolto anche la sua famiglia nei suoi video: ricorda con divertimento la sfida dei marshmallows con la mamma (vinta dalla madre!), spiegando che, sebbene a volte chieda ai suoi genitori qualche minuto del loro tempo, lo fanno sempre volentieri. Sulla sua amicizia con altri youtuber, Amedeo Preziosi e Simone Paciello, ha affermato: “Oltre che colleghi, siamo amici. Ci vediamo spesso, sia per collaborazioni che per svago.” Infine, riguardo alla sua esperienza nel film “Un Natale al Sud” con Massimo Boldi, ha espresso gratitudine per l’accoglienza e l’aiuto ricevuto dal cast, che gli hanno permesso di superare l’iniziale agitazione. Guardando al futuro, Riccardo Dose, che sta per laurearsi in fisioterapia, ha dichiarato di voler continuare la sua attività online, senza escludere possibilità nel mondo della recitazione: “È un campo che mi piace, ma il mio sogno è quello di diventare una Iena, magari con Pablo Trincia, che stimo molto”.
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Adriana Volpe: Un’Esclusiva sul suo Nuovo Ruolo a “Mezzogiorno in Famiglia”
Adriana Volpe, volto familiare di “I Fatti Vostri”, approda al fine settimana con un nuovo entusiasmante impegno: la conduzione di “Mezzogiorno in Famiglia”, in onda ogni sabato e domenica alle 11:00 su Rai 2, al fianco di Massimiliano Ossini e Sergio Friscia. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla poco prima del debutto. L’intervista si concentra sull’aspetto più umano della conduttrice, al di là del personaggio televisivo.
Il programma, incentrato su sfide tra comuni italiani, vede il vincitore di ogni settimana sfidare un nuovo paese, con in palio un ambito scuolabus per la comunità vincitrice. Albenga e Giardini Naxos daranno il via a questa entusiasmante competizione. Tra i nuovi giochi proposti, spicca un’inedita partita di calcio con giocatori racchiusi in sfere di plastica trasparenti, dove ogni stratagemma è lecito per segnare. Il segmento “Conosciamoli meglio” svelerà curiosità inedite sui capitani VIP delle squadre, a partire da Matilde Brandi e Costantino Vitagliano. Il classico “Strappa Coppa” manterrà il suo ruolo di gioco finale a suspense. Infine, i consueti collegamenti esterni con Claudia Andreatti ed Elena Ballerini, permetteranno di scoprire le bellezze, le tradizioni e le eccellenze enogastronomiche italiane, stimolando il turismo. La stessa Adriana racconta di un incremento turistico ad Ascea, in provincia di Salerno, dovuto proprio alla trasmissione. Immancabile la presenza dell’astrologo Paolo Fox con le previsioni zodiacali.
Parlando dei suoi compagni di viaggio, Adriana elogia la professionalità di Massimiliano Ossini e l’ironia di Sergio Friscia, definendo il clima sul set “eccellente”. Menzione speciale per Gianni Mazza, conosciuto all’inizio della sua carriera in “Scommettiamo che…”.
La vita di Adriana al di fuori del set è quella di una mamma impegnata, una moglie e una donna attiva nel sociale. Il tempo è una risorsa preziosa, da ottimizzare tra le passioni sportive della figlia (che condivide), il tifo juventino di marito e figlia (mentre lei è laziale) e gli impegni lavorativi.
Sognava di condurre “Fantastico”, ispirata da Pippo Baudo, Heather Parisi e Lorella Cuccarini, ma ora sogna un programma di servizio pubblico dedicato al mondo delle App e della lingua straniera, dando voce ai giovani talenti del settore.
Infine, Adriana ci parla della sua passione per la musica rock e pop (Ligabue, Vasco Rossi, Elisa, Giorgia e Laura Pausini), esprimendo la sua preoccupazione per la scarsa diffusione della musica italiana sulle radio, a differenza di quanto accade in altri paesi. Per quanto riguarda i social, è presente su Instagram (@AdrianaVolpeReal), Facebook e Twitter.
Con un saluto finale, diamo appuntamento ai telespettatori a “Mezzogiorno in Famiglia”, ogni weekend alle 11:00 su Rai 2.
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MANUELA DORIANI: Un’icona LGBTQ+ tra radio, console e ironia pungente
Definirsi un’istituzione radiofonica? Manuela Doriani, la cui età è ben lontana dai mitici anni di Matusalemme, sbuffa. Il suo percorso professionale, però, parla di un’esperienza maturata nel settore radiofonico sin dai tempi in cui il cronista giocava ancora a pallone nei vicoli di Napoli. Oggi, questa talentuosa speaker torinese, dal cognome evocativo di Barolo, conduce il programma “m2o party” insieme ad Andrea Mattei. È un’icona delle migliori serate LGBTQ+ italiane, una delle voci più riconoscibili della radio italiana e, allo stesso tempo, una DJ affermata. Ma il successo nelle discoteche è legato all’esperienza radiofonica? “Nella mia esperienza, nelle serate gay, il mio nome è più associato agli eventi prestigiosi con cui collaboro, piuttosto che alle emittenti radiofoniche. Non ho amici che mi pagano le bottiglie…sarebbe un disastro economico!” afferma con ironia. Venti anni di radio le hanno fatto assistere a scelte gestionali discutibili che hanno causato il crollo di marchi radiofonici storici: “Se sono stati gli art director o il marketing a commettere questi errori, non l’ho mai capito. Sono maestri nello scaricabarile! GayTv, Play Radio e la defunta Station One sono solo alcune delle vittime di queste scelte disastrose, casi irrisolti come quelli di Grissom in CSI”. Dal palcoscenico radiofonico alla consolle, Manuela si esprime con disinvoltura. Ma perché non fa anche la cantante? “Sono stonata! Per me, suonare è un viaggio sensoriale, un’esperienza appagante che condivido con il pubblico e con le mie amate apparecchiature”. E cosa pensa di chi si limita a pronunciare frasi fatte al microfono? “Non li sento nemmeno, preferisco non averli in consolle.” E i DJ incapaci? “Troppi resident non danno il giusto valore al proprio ruolo; ci vogliono attributi per fare bene questo lavoro! Suonare a 128 bpm passando hit dopo hit mentre la gente è al guardaroba è da incompetenti”. Quanti speaker radiofonici cambierebbe lavoro? “Moltissimi, me compresa a volte!”. Se le discoteche dovessero chiudere e m2o diventasse simile a Radio 24, cosa farebbe? “Potrei creare un programma radiofonico di approfondimento, senza musica, su argomenti di mio interesse. Un format tutto mio, pregando la Black Madonna!”. A 49 anni, punta tutto sulla consolle? “Assolutamente no! Come si dice a Roma: ‘Ma sti kazzi!’” Come è diventata un’icona LGBTQ+? “Non lo so. Forse perché nel mondo gay mi sento più a mio agio. Loro non mi chiedono se sono etero, mentre gli etero chiedono a tutti se sono gay”. E quando la gente le chiede cosa fa dopo aver detto di essere una DJ? “La mia vita è il loro week-end!” conclude con un sorriso. Il suo saluto? “È un mondo meraviglioso”, lo slogan del suo programma su m2o.
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X Factor 2017: Un’edizione rivoluzionata, tra inediti e nuove sfide!
L’attesa è finita: X Factor torna con un’edizione ricca di novità. Il format resta fedele al suo obiettivo principale: scovare talenti musicali italiani, con l’ambizione di lanciarli sulla scena nazionale e internazionale. Alessandro Cattelan, alla sua settima conduzione, guiderà il programma con la sua consueta energia, dichiarando l’intenzione di selezionare i migliori aspiranti artisti possibili. Quest’anno, la giuria sarà composta da Fedez, Levante, Manuel Agnelli e Mara Maionchi. Le prime sei puntate vedranno Cattelan impegnato nel backstage, supportando i concorrenti. Tra le novità più significative, la presentazione degli inediti già dalla quinta puntata e la realizzazione di videoclip per valorizzare ulteriormente i partecipanti. I giudici avranno un ruolo ancora più cruciale nella scelta dei membri delle loro squadre. Le cinque sedie disponibili permetteranno cambiamenti fino all’ultima selezione, prima degli Home Visit, che culmineranno nella scelta dei tre finalisti per squadra. L’incognita resta: quali dodici cantanti accederanno ai live? Mara Maionchi sottolinea l’importanza del lavoro e della dedizione per raggiungere il successo. Manuel Agnelli esprime la sua soddisfazione per la presenza di Levante in giuria, evidenziando l’opportunità di offrire maggiore spazio agli autori e un approccio musicale più variegato. Le selezioni hanno visto la partecipazione di volti noti come Giusy Ferreri, i Soul System, Gaia Gozzi e Michele Bravi, mentre la varietà di generi e lingue, dall’inglese all’arabo, conferma la portata internazionale delle audizioni. Un’ulteriore novità è rappresentata da StraFactor, condotto da Elio, un ex giudice del programma, che si occuperà di selezionare i talenti più eccentrici e alternativi. Il Daily, condotto per il terzo anno consecutivo da Aurora Ramazzotti, accompagnerà il pubblico dall’inizio dei live, previsto per il 19 ottobre. RTL 102.5 sarà la radio ufficiale dell’evento, mentre Spotify ricoprirà il ruolo di sponsor ufficiale. Infine, un video messaggio di Alessandro Cattelan è dedicato ai lettori di M Social Magazine.
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La poliedrica carriera di Fabio De Vivo: da Napoli alle luci della ribalta
Fabio De Vivo, nato a Napoli il 22 maggio 1982, è un personaggio poliedrico del mondo dello spettacolo. Dj affermato, speaker radiofonico di grande successo, conduttore televisivo, autore e persino web content writer, vanta un’ampia presenza sui social media: oltre 100.000 like su Facebook, 17.000 su Twitter e ben 3.000.000 di visualizzazioni sui suoi canali YouTube. La sua passione per la musica, coltivata per oltre un decennio, lo ha portato a esibirsi nei club più esclusivi d’Italia e d’Europa, persino durante prestigiose sfilate di moda, tra cui quelle di Valentino e Prima Classe. Tuttavia, la sua vera passione è la radio. Vanta una lunga e prestigiosa carriera, culminata con l’esperienza come speaker per Rtl 102.5, dove ha condotto il programma “Love Console”, punto di riferimento per gli amanti della musica dance. Da sei anni, inoltre, è una presenza fissa su M2o, il network leader del settore, dove ha condotto per quattro stagioni il popolare programma mattutino “Stanza Selvaggia” con Selvaggia Lucarelli e, dal 2016, conduce un programma quotidiano con Alberto Dandolo. La sua visibilità non si limita alla radio: il suo carisma e la capacità di intrattenere lo hanno portato sul piccolo schermo, prima come opinionista a “Sbandati” su Rai 2 e, ora, con un nuovo ruolo in “Detto Fatto”. Anche dietro le quinte, De Vivo ha lasciato il segno: ha lavorato come autore televisivo per “Fattore Umano” (Video News, Italia 1) ed ha ideato Miniclubbing, una web tv e casa di produzione dedicata al mondo della notte. In un’intervista esclusiva per M Social Magazine, De Vivo ha parlato della sua variegata carriera, del suo rapporto con i social media e del suo nuovo impegno con la rivista: una rubrica settimanale tutta sua, in cui condividerà spunti e riflessioni sul mondo dello spettacolo, della musica e della comunicazione.
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Da Facebook alla TV: la storia di Calciatori Brutti, un successo nato da un infortunio
Due torinesi, Daniele ed Enrico, si infortunano e, costretti a lasciare il campo da gioco, nel 2012 danno vita a “Calciatori Brutti”, una pagina Facebook inizialmente dedicata al loro gruppo. Un anno e mezzo dopo, Samuele, da Verona, si unisce al progetto. L’idea nasce per caso, come un modo per raccontare il loro mondo, ma la pagina diventa rapidamente un fenomeno virale, raggiungendo oltre un milione e mezzo di follower. Il nome, scelto casualmente, riflette un approccio irriverente, ma mai offensivo, al calcio. Questa leggerezza, questa “ignoranza” come la definiscono loro, è la chiave del loro successo. Dopo i primi anni di crescita online, vengono contattati da Massimo Venier, già regista di “Quelli che il calcio”, e debuttano in televisione. Il web e la televisione, pur essendo mondi distinti, si completano a vicenda, con la TV che cerca di avvicinare il pubblico giovane attraverso la familiarità del linguaggio digitale. “Calciatori Brutti” si inserisce nel panorama televisivo senza rinunciare alla propria identità web. L’iniziativa “La macchinata ignorante”, in onore della vittoria del Leicester di Ranieri, ha riunito i loro fan in tutta Italia. Recentemente hanno lanciato “I Giochi del Calcio di Strada”, un torneo in sei tappe che celebra le discipline collaterali al calcio. Il loro libro, che ha subito una ristampa dopo soli tre mesi, racconta il mondo del calcio di provincia, un ambiente poco esplorato dai media, attraverso diciotto storie, alcune reali, altre di fantasia. Nonostante qualche piccolo screzio, legato più a incomprensioni che a vere controversie, i “Calciatori Brutti” vantano ottimi rapporti con diversi calciatori professionisti, tra cui Quagliarella, Ranocchia, Gabbiadini, Murgia, Petagna e Papu Gomez. Il futuro? Continuare a crescere con “Calciatori Brutti”, esplorando nuove opportunità e mantenendo il legame con la loro affezionata community.
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Social House: The Show’s Ambitious Social Media Experiment Begins
The highly anticipated social experiment, “Social House,” premiered its press conference on September 5th, 2017. This six-part primetime series, airing Sundays starting November 12th, features The Show (Alessandro Tenace and Alessio Stigliano) as its central figures. The concept? From September 5th to the 24th, the duo will reside in a derelict building, transforming it into a community hub using only their skills and the power of social media. This innovative project leverages the internet as a collaborative tool, fostering communication, idea-sharing, and real-world assistance. Creator Cristiano Rinaldi describes it as a fusion of social networking and social responsibility. The Show will follow a set of guidelines to renovate the house and sustain themselves, relying entirely on the generosity of the online community for materials and labor—no monetary donations allowed. Challenges will test their ingenuity, like transforming a raw concept into a tangible item using only half a kilogram of cement. The entire renovation will reflect Alessandro and Alessio’s vision. Alessandro expresses his hopeful anticipation, while Alessio emphasizes the show’s positive message, highlighting the constructive potential of social media when used thoughtfully and responsibly. Their success story, fueled by their over one million followers on Instagram (@theshowisyou), underscores this point. Equipped with only two smartphones (without SIM cards), a computer, and Wi-Fi, they will solicit aid via their stories. Gigi Marzullo will oversee their progress, evaluating their efforts. Securing essential supplies like food and basic comfort items to ensure a livable space will be a crucial part of their journey. Exclusive footage of their impassioned plea is available now on M Social Magazine—even a glimpse of their undergarments! A photo gallery from the press conference is also available.