Gestire lo stress: una guida pratica | Dr. Andrea Di Ruvo

La vita moderna, con i suoi ritmi serrati e le incessanti richieste di produttività, genera spesso disagio e malessere. Le giornate trascorrono in un vortice di impegni lavorativi e privati, lasciando poco spazio alla ricarica personale. Questa condizione, comunemente definita stress, è spesso banalizzata, usata come semplice etichetta senza comprendere la sua reale portata. Questo articolo non intende fornire un’analisi esaustiva del costrutto psicologico dello stress, ma offre spunti pratici per affrontarlo. Il termine “stress”, mutuato dall’ingegneria, indica la forza che deforma un materiale, alterandone l’equilibrio. Analogamente, in psicologia, lo stress rappresenta la percezione di uno squilibrio tra le richieste ambientali e le risorse individuali. Il nostro corpo e la nostra mente reagiscono per ristabilire l’omeostasi, un nuovo equilibrio interno, in risposta a fattori stressogeni. La domanda cruciale è: come superare questo squilibrio e ritrovare l’armonia interiore? È fondamentale concentrarsi su ciò che è modificabile: situazioni estreme, carichi di lavoro eccessivi, interazioni problematiche. Invece, le nostre reazioni, pensieri e percorsi di crescita personale sono elementi su cui possiamo intervenire attivamente. Per ridurre la pressione dello stress, possiamo adottare strategie derivate dalla mindfulness, una tecnica terapeutica particolarmente efficace. Questa prevede tre fasi: 1. Accettare e riconoscere la propria condizione di stress e preoccupazione, evitando frasi inutili come “non preoccuparti!”; 2. Focalizzare l’attenzione sul presente, evitando rimuginazioni sul passato o ansie sul futuro; 3. Osservare i propri pensieri come se fossero treni che transitano nella mente, senza giudicarli o identificarci con essi. Invece di dire “sono ansioso”, diciamo “ho pensieri ansiosi”. Questo approccio aiuta a gestire lo stress e a rimanere fedeli a se stessi. Se lo stress risulta eccessivo, è fondamentale rivolgersi a un professionista.

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