A 91 anni si spegne ENNIO MORRICONE | Ciao Maestro!
È morto nella notte, all’interno della clinica romana in cui era stato ricoverato qualche giorno fa a causa di una caduta, si era rotto il femore, alla veneranda età di 91 anni il celebre compositore premio Oscar Ennio Morricone.
“Purtroppo sono talmente scettico sulle congratulazioni che mi fanno che penso soltanto se ho fatto il mio dovere” amava ripetere, ma ha fatto molto di più, era semplicemente troppo umile per ammetterlo. Annata di ferro, classe 1928, figlio di un trombettista di Arpino e della titolare di una piccola impresa tessile, un’incommensurata passione accompagnata da una forte dedizione, Morricone è stato uno dei compositori, direttori d’orchestra e arrangiatori italiani più grandi di tutti i tempi.
Diplomatosi all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in tromba, composizione, strumentazione, direzione di banda e musica corale, il Maestro fece il suo debutto al cinema nel lontano 1961 con il film di Luciano Salce Il federale (1961), proprio quando stava per imporsi come arrangiatore delle più famose canzoni italiane dei primi anni ’60 (suoi gli arrangiamenti di tutti i successi di Gianni Morandi o quello dell’evergreen di Mina Se telefonando). Ciò nonostante, il punto di svolta che segnò la sua ascesa al successo arrivò grazie al fortunato sodalizio con Sergio Leone. Da Per un pugno di dollari a Il buono, il brutto e il cattivo, passando per C’era una volta in America e Per qualche dollari in più, ma senza dimenticare chiaramente Nuovo cinema Paradiso e Malena, Morricone ha lasciato un segno indelebile nel panorama della musica nazionale e internazionale. Oltre a Leone, egli affiancò anche Duccio Tessari e Sergio Corbucci, e seguì le imprese dei protagonisti de I pugni in tasca (Marco Bellocchio, 1965), i sanguinosi scontri de La battaglia di Algeri (Gillo Pontecorvo, 1966) o il vagabondare del compianto Principe della Risata Antonio De Curtis, meglio conosciuto come Totò, in Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini (1966).
Autore di impareggiato talento ed estrema versatilità, nonché musicista d’avanguardia, ha introdotto “nell’uso corrente” numerose innovazioni e tra le più riconoscibili vi è sicuramente l’utilizzo della voce umana. Basti pensare alla scena dell’arrivo alla stazione di Claudia Cardinale in C’era una volta il West (Sergio Leone, 1968) accompagnato dalla voce di Edda Dell’Orso. E non solo, da artista libero quale era e si reputava, è riuscito a dar vita a pezzi memorabili e senza tempo che, a differenza di quelli di tanti altri, vivono e risplendono di luce propria, sebbene nel 2016, in occasione della serata degli Academy Awards, proprio mentre ritirava il suo Oscar alla miglior colonna sonora per The Hateful Eight di Quentin Tarantino, affermò che “non c’è musica importante senza un grande film che la ispiri”!
In più di sessant’anni di carriera ha scritto per diversi e importanti registi nostrani e d’oltreoceano, collezionando più 500 collaborazioni per il grande e il piccolo schermo, e vendendo più di 70 milioni di dischi in tutto il mondo. E che dire dei più che meritati riconoscimenti che si è aggiudicato?Due premi Oscar dopo ben cinque nomination, rispettivamente nel 2007 e nel 2016, nonostante egli ritenesse che il primo, l’Oscar alla carriera, fosse semplicemente una magra consolazione, tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei Bafta Awards, dieci David di Donatello, undici Nastri dʼargento, due European Film Awards, un Leone dʼOro alla carriera, una stella sull’ambita Walk of Fame di Hollywood, un asteroide a lui dedicato, l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, il secondo grado in ordine d’importanza, e infine il Premio Principessa delle Asturie per le arti 2020, che ha condiviso con il compositore statunitense John Williams, 88 anni, massima distinzione che fa capo all’omonima fondazione presieduta dai reali spagnoli.
I funerali si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”. Lo annuncia la famiglia attraverso l’amico e legale Giorgio Assumma. “Morricone – scrive in una nota – ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità, ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro, ha ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura che gli hanno donato, ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività”.
Insomma, Ennio Morricone è stato e rimarrà quell’artigiano dello spartito la cui impronta continuerà a tenerci compagnia e ad ispirare le generazioni future per molto tempo ancora. Ciao Maestro!