Caso Moro – Meta: siamo perfettamente aderenti al Regolamento e stasera canteremo
Una sala stampa gremita quella che accoglie Ermal Meta e Fabrizio Moro. La faccenda che li vede protagonisti riguarda un eventuale plagio del brano NON CI AVETE FATTO NIENTE, che poi si è trasformato in produzione edita, vale a dire che la canzone esisteva già e che loro l’hanno presentata a Sanremo.
“Facciamo questo lavoro da molto tempo e sappiamo scrivere canzoni –dichiara Ermal– E’ importante che sappiate che non avete davanti a voi due furbacchioni. L’accusa che ci rivolgete non è giusta perché noi siamo stati rispettosi del regolamento ed il fatto che questa mattina siamo stati riammessi in gara lo conferma. Noi di mestiere scriviamo canzoni per noi stessi ed anche per altri nostri colleghi. Probabilmente ignoriamo tante altre cose ma siamo certi della nostra integrità artistica. La verità è che siamo rimasti nel regolamento. Abbiamo usato una canzone che era sconosciuta e volevamo renderla nota”.
Moro incalza: “Al di là delle parole dette, la cosa che mi ha ferito e che non mi ha fatto dormire è la parola plagio. Mi ha fatto veramente male perché “Silenzio”, il brano in questione, è una canzone che ho prodotto io con Febo. E’ una mia creazione, alla quale ho lavorato a lungo senza riuscire a farla arrivare. Poi è avvenuta la strage del Bataclan e mi è venuta l’idea di scrivere un pezzo sulla paura degli attacchi islamici. In quell’occasione un padre che aveva perso la figlia scrisse una lettera che divenne virale. La sua missiva si concludeva con la frase “non ci avete datto niente”. Mi è rimasta impressa, ho ripreso quella canzone e insieme a Ermal e Febo ci abbiamo lavorato. Questa è la genesi della canzone. Non è plagio. E’ mia”.
“Non ci sentiamo attaccati –tiene a precisare Ermal– ognuno deve dire quello che pensa perché c’è la libertà di espressione, il dovere di approfondire”.
A comunicare che la canzone era edita è stato il giornalista Andrea Laffranchi che interviene in conferenza e difende la sua professionalità. Fabrizio Moro lo saluta in maniera amichevole e giustifica l’operato di Laffranchi sottolineando che però non c’è stata inflazione del regolamento.
Andrea Spinelli, giornalista e presidente della Sala Stampa prende parola e sottolinea che è un dovere da parte della categoria chiarire ombre e dubbi che possano sporcare la manifestazione. “Denunciare alla Rai l’accaduto è doveroso -puntualizza Spinelli- se poi un ufficio legale dice che la canzone sta nel perimetro del regolamento se ne prende atto ma nel mestiere della stampa c’è il dovere dell’approfondimento e della denuncia”.
“La canzone “Silenzio” non esiste più perché gli autori non la riconoscono più –conclude Moro– è diventata NON CI AVETE FATTO NIENTE e siamo perfettamente aderenti ad un Regolamento sanremese che peraltro non abbiamo fatto noi”.
Il regolamento ha probabilemente termini ambigui e, preso atto della riammissione, resta una domanda: il recupero di altri materiali musicali, quanto è corretto? La questione Meta-Moro, quanti precendenti creerà?