Arisa, “Mi sento bene, vado a Sanremo, vinco e poi parto per il tour”
Si intitola ‘Una nuova Rosalba in città’ (Sugar) il sesto album della cantante genovese Arisa, in uscita venerdì 8 febbraio.
Dodici le canzoni per un anno e mezzo di lavoro con un team importante, scelto proprio perché in perfetta sintonia con lei.
« Il cambiamento passa prima dalla persona e poi dal personaggio», spiega Arisa incontrando la stampa nella sede della Sugar, la sua casa discografica, e questa sua trasformazione si manifesta già nel brano che presenterà al Festival di Sanremo, dal titolo ‘Mi sento bene’ .
«Quel singolo», continua, «è la perfetta via di mezzo, il Caronte che trasporta l’ Arisa del passato in quella del futuro. Non so quale sarà esattamente (ride; ndr) ma ho fiducia nella vita».
La traccia ti spiazza per come unisce perfettamente le sue diverse anime, quella di attrice, cantante e intrattenitrice ed è un vero e proprio tuffo nella musica a cavallo tra gli anni ’70 e ‘80. Dove (ri) troverete la Carrà, Giuni Russo e gli Abba. E i Blondie.
«Quel mondo mi appartiene, non per nulla nella serata dei duetti con me ci sarà Tony Hadley, l’ex voce degli Spandau Ballet ».
E precisa ancora Arisa: «Lui è proprio l’icona di quel periodo, ma c’è di più. Ci ritroveremo immersi nella magica atmosfera creata dai Kataklò! La loro danza acrobatica mi e sempre piaciuta, quanto il loro impegno nel portare avanti progetti e attività per i più giovani. E vi faremo ballare».
Ben diciassette gli autori (tra questi Malgioglio e Diego Mancini) e due le tracce scritte da lei.
«Scrivo cose molto diverse, sono una donna decisamente malinconica». Sanremo le ha portato sempre fortuna: nel 2009 vinse le nuove Proposte, nel 2014 era in gara tra i Big e l’anno seguente ha affiancato Carlo Conti nella direzione.
«Non si può certo dire che il Festival mi abbia dato proprio tutto», racconta divertita, « sarà così quando avrò la Direzione Artistica e verrò invitata come ospite. Scherzi a parte voglio vincere tutto, anche l’Eurovision per essere l’orgoglio di Caterina Caselli e di mia madre».
E dopo via, a cantare nei club.
«Lavorare mi sprona e non vedo l’ora di partire».