Tutela del diritto d’autore nell’era digitale versus una legislazione analogica. Come uscirne?
Mentre le principali associazioni di categoria dell’ industria culturale italiana hanno chiesto agli europarlamentari nostri connazionali “una convinta approvazione della Direttiva comunitaria” che verrà
votata oggi, 26 marzo, dal parlamento UE atta a favorire lo sviluppo dei contenuti nell’era digitale nel rispetto del diritto d’autore, ci sono delle questioni legate agli attori coinvolti nella Riforma che meritano alcune riflessioni.
La tutela del diritto d’autore, nell’era digitale, deve essere governata da norme che necessariamente si devono allontanare dalle vecchie leggi che hanno regolato il sistema fino ad oggi.
Nel campo dell’audio visual- digitale, è il far west per via di parametri completamente diversi e soggettivi per qualsiasi tipo di giurista.
Di recente si è tenuto un Convegno a Roma dal titolo “Giustizia e Giurisdizione per il mondo dell’audio visual” , atto ad avvicinare il mondo giuridico a quello digitale in un’era di globalizzazione in cui è
necessario avere giudici formati ed informati sulla tutela del diritto d’autore in ambito digitale e sulla territorialità della tutela stessa.
Si è trattato del primo Convegno in tal senso.
I relatori erano: l’Avvocato Rosaria Elefante, Segretario Nazionale NAD-Nuova Avvocatura Democratica, Enrico Bellini, Public Policy Manager di Google Italy, Federico Montesanto, Presidente di MIA- Musica Indipendente Associata, Roberto Ferrante, Presidente dell’etichetta Internazionale Planet Records, Roberto Marrone, Head of Trade Marketing di Believe Digital, il
Dott. Vincenzo Ranieri, DDA Napoli e Presidente Giunta Esecutiva ANM sezione Napoli, l’Onorevole Giosi Ferrandino, Deputato Europeo e l’Onorevole Raffaele Topo, Deputato.
La platea era composta da giuristi con un unico grande FOCUS: tutelare la musica, l’artista, l’imprenditore dal punto di vista giuridico.
“Ci troviamo spesso di fronte a situazioni diverse in base ai territori ed il rischio di avere una non giustizia diventa elevato, pur con un diritto già stabilito, cioè la legge del diritto d’autore – spiega l’Avvocato Rosaria
Elefante, esperta di diritto d’autore internazionale, raggiunta telefonicamente – La vera difficoltà è che quando un imprenditore si vede per esempio clonato un catalogo, ha un problema oggettivo nel cercare di fare capire ad avvocati e magistrati quale sia effettivamente la portata della sua questione. Il linguaggio tra le parti è diverso così come di frequente
capita per la preparazione giuridica che spesso manca”.
Che fare di fronte ad un magistrato che non capisce che cosa si intenda per download e streaming o per bundle e single download ma che però si ritrovi a dover emettere una sentenza, la quale per definizione è
un giudizio con effetti di decisione o di risoluzione espresso da chi ha competenza o autorità in merito, affermando la verità processuale.
In sostanza la questione è digitale ma chi ti ascolta è analogico.
Si rischia di trovarsi di fronte ad una ingiustizia che non tiene conto di un diritto male inteso.
Siamo di fronte ad un problema oggettivo.
“Dal convegno è uscita una bella novità -ci spiega ancora l’Avvocato Rosaria Elefante – il desiderio di avere in Italia una sezione dedicata e giudici dedicati alla tutela del diritto d’autore digitale“.
E pensare di ottenere un TRIBUNALE EUROPEO DELLA MUSICA?