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Il pentagramma dell’anima di Stefania Bonomi: unione di musica e amore tra terra e aldilà

Stefania Bonomi torna negli scaffali delle librerie con il libro “Il Pentagramma dell’anima”, che unisce più vite, che scandaglia l’animo umano, che scava nei meandri della tristezza e degli errori con una doppia visione: il mondo terreno e quello dell’aldilà.

Maria Sole ha un passato dal quale non riesce proprio a staccarsi. Nei suoi lineamenti, sua madre. La stessa madre che è scappata tantissimi anni prima, quand’era bambina. Questa separazione la dilania, la rovina, non le permette di respirare. Inoltre, suo padre si è risposato con Daniela, una donna che no, benché tenti in tutti i modi di dimostrare il contrario, non la vede come figlia. Né lei, sia chiaro, e né sua sorella. Quando il padre muore, Maria Sole si sente ancor più fragile, in balia delle onde. È in tempesta, il suo mare, e lei non ha una zattera cui aggrapparsi per non farsi sopraffare. Ecco perché sopravvive a stento. Conduce una vita senza regole, Maria Sole, e la musica è l’unica cosa che – come scopre – può aiutarla ad emergere. Quello che non sa, è che lei è la missione di qualcun altro.

Lo scrittore Leonardo è morto in un incidente e si trova, per l’appunto, nel mondo degli Alati. È lui che dovrà indicare la via alla bella Maria Sole, affinché nella sua vita torni a brillare il sole.

“Rientrando nell’appartamento per scaldarsi le mani congelate dal freddo, Maria Sole aveva visto il pianoforte al centro del salone. Senza chiedere il permesso si era seduta, ed aveva iniziato a suonare. A suonare quella musica che aveva composto per sua madre. E poi si era messa a cantare le parole che aveva scritto. E c’erano i fuochi d’artificio dentro ai suoi, e nel cuore, adesso, solo la musica. Cantava e sorrideva. Cantava e piangeva. Suonava, cantava e, improvvisamente, la felicità. La felicità che le aveva invaso il respiro, che profumava l’aria di fragranze dolci e sensuali. La felicità di una bambina che corre verso una vita che non conosce, la felicità di esistere, di essere al mondo, di essere viva, di essere amata”.

È Leonardo che deve indirizzarla verso la salvezza. Sì… Ma come?

“Riuscirai a modificare le sue onde cerebrali con un calo di concentrazione negativa e un aumento di quella positiva. Le sue emozioni le riempiranno il cuore e l’anima. Crea il binomio. Ritrova tra le tue cose quel libro sulla legge dell’attrazione. Concentrati sul pentagramma dell’anima. Unisci i poli opposti. E crea il canale dell’amore”.

In tutto questo guazzabuglio, fa il suo ingresso Lucas.

Anche lui ha l’animo scosso, anche lui è sofferente, anche lui è rotto dentro. Senso di abbandono, solitudine e mestizia lo avvolgono come fossero un mantello. Anche lui deve imparare a respirare di nuovo, anche lui deve ritrovare il senso nelle piccole cose. Anche lui, proprio come Maria Sole, deve mettere in un angolo il passato, risolverlo dentro di sé, e iniziare di nuovo dal presente. Dal suo presente.

Coincidenze, moltissime coincidenze: saranno proprio queste a risolvere tutto. E farà il suo egregio lavoro anche l’energia emozionale, quella che proviene da un altro mondo, un mondo che speriamo tutti che esista.

La Bonomi ci regala un viaggio nell’interiorità

Cos’è il passato? È parte di noi, è vero, ma non dobbiamo permettergli di scaraventarci nei meandri più cupi. Bisogna risolvere i nodi irrisolti, questo uno dei messaggi insiti in questo romanzo; solo così si può tornare a respirare.

Particolarmente poetiche sono le parti dove parla Leonardo. Interessante la figura di Amanda, anche lei tra gli Alati.

“Certo, pensai, come tu fai con me, Amanda. Tu che hai l’essenza del mondo e mi fai sentire al centro della beatitudine quando sei con me. Amanda tu per me sei l’universo. Ed io ho avuto la fortuna di incontrarti. Quanto amore avresti potuto donare al mondo se fossi rimasta nel tuo splendido corpo?”

Impossibile non simpatizzare per la bella Maria Sole, bella appunto ma anche sfortunata, così graffiata dagli eventi, così – giustamente – sventrata dalle delusioni, così stanca seppur giovane.

Lucas, be’, Lucas è un uomo forte che si è fatto mangiare il cuore. Accade quando l’amore bussa alla tua porta e tu non chiudi il petto a doppia mandata. Guenda l’ha preso, mangiato e poi sputato. Per lei, nessuna compassione. Se per un secondo si può pensare che le sue motivazioni siano valide, questa percezione sparisce subito. Amare è compromesso. Amare è viaggiare controcorrente. Amare è non pensare mai di essere in torto.

Sembra naturale che questi due individui si trovino e ci cibino l’uno dell’altro. L’unico modo per non morire è trovare, talvolta, qualcuno che sa capirti, capirti fino in fondo intendo. Ecco, Lucas e Maria Sole vivono nella stessa oscurità – un’oscurità che, va detto, si sta rischiarando – e non possono non godere insieme della tiepida luce che si trovano dinanzi.

Nel libro, il personaggio di Leonando si ispira a Giorgio Faletti, scrittore di grande successo che oggi non è più tra noi ma che è stato amico fraterno della scrittrice.

Titolo: Il pentagramma dell’anima

Autore: Stefania Bonomi

Pagine: 256

Anno: 2019

Federica Cabras

Ventiseienne, grande sognatrice. Legge per 12 ore al giorno e scrive per le restanti 12. Appassionata di cani, di crimine, di arte e di libri. Dipendente dalle paste alla crema. Professione, giornalista.