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Maurizio Di Primio | Il Re d’Irlanda | RECENSIONE

Nella vita ci sono degli obblighi, delle regole da rispettare. I desideri, invece, prendono una strada diversa. Quando è l’amore a dettare le azioni non c’è logica, non c’è ragione. E gli impedimenti spesso si superano con la forza di volontà che accende il coraggio. Gli obblighi sollecitano il carattere. Tirarsi indietro dai propri doveri significa mantenere salda la dignità, l’amore per la propria persona. Nella vita si è guerrieri per come affrontiamo i problemi. A volte, non mancano i codardi. Loro sono privi del valore di se stessi che annacquano con la falsa cortesia spacciandola per rispetto. Spesso si affidano all’astuzia per uscire da situazioni che potrebbero decretare facilmente la loro assoluta inettitudine al valore della vita che richiede di avere fegato, determinazione. E nella vita si è anche cavalieri, di animo cortese, vivaci nei sentimenti, temerari nel riconoscerli e viverli.

Nel romanzo Il Re d’Irlanda di Maurizio Di Primio l’attaccamento alla famiglia, al proprio popolo, alla propria Terra, si avverte nell’animo di uno dei figli del Re che combatte per lui per estendere il regno. Privilegi da una parte e rinunce, imposizioni dall’altra mettono in piedi il carattere di una famiglia che vive con il pensiero constante della conquista. Esistono momenti di assoluta intensità che passano dal solo sguardo del protagonista verso la ragazza con la gonna rossa. Momenti rari ed imprevedibili che, come un colpo di vento, precipitano poi nell’attesa, nei dubbi. Esiste anche una leggere nebbia che nasconde il mistero del paesaggio interiore del protagonista e che il lettore, a suo modo, sente a seconda del proprio animo. Il romanzo è anche una presa di coscienza di ciò che anima il cuore. Uno sguardo improvviso, come uno scatto bruciante, segna il destino del figlio del Re d’Irlanda e la sua scelta, anche se deve conquistare anche quella.

Scorrevole la narrazione, forse un po’ troppo sintetica per essere un romanzo storico. Mancano quei dettagli, quelle atmosfere che arricchiscono e stimolano la fantasia del lettore che vorrebbe annusare di più, sentire di più. Il lettore si abbandona sempre anche al non detto che affiora da una combinazione di sensazioni che arrivano alla vista, perché si parano dinanzi come immagini. La storia, comunque, è scritta bene ed il lettore partecipa emotivamente all’attrazione e all’attaccamento, all’essenza di ogni stato d’animo della famiglia del Re d’Irlanda che sorprende per slanci e carattere.      

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.