LIBRIUNO SGUARDO SU...

“Lidia Grassi” di Sonia Di Furia | RECENSIONE

Alcuni fatti lasciano storditi, increduli. Paralizzano l’aria, fomentano una nicchia di domande. Se li subisci, da vittima, ti viene a mancare il respiro. Entri in una bolla e hai paura che possa scoppiare da un momento all’altro. Tutto diventa evanescente, precario, finanche la vita stessa. Ti fai circospetto, sospettoso, inquieto. Hai paura. Vorresti essere lasciato in pace, anche dal tormento che squassa l’anima e lacera i pensieri. Non ti senti al sicuro neanche dove pensi di stare bene. Avvizzisci alla sola idea di essere un ulteriore bersaglio della violenza altrui che, a volte, colpisce a caso, senza calcolo. Ti chiudi. La mente è un frullatore di idee scomposte. Prendono strade cieche, salite insormontabili alla sola vista. Ogni cosa è faticosa. Mancano la spinta e quel guizzo di luce che potrebbero riportare il giusto fiato verso una quotidianità dignitosa nell’intimo. Denunciare, serve. Però, serve anche essere tutelati dallo Stato. La sicurezza dei cittadini non può finire nelle scartoffie della burocrazia come un urlo muto, soprattutto quando alcuni fatti, chiari nella loro azione, si perdono, poi, in cavalli giuridici che bisogna accettare ma che non fanno reale giustizia. Sentirsi, quindi, persi ed afflitti, è un niente. 

In Lidia Grassi Genesi di un’investigatrice dilettante di Sonia Di Furia percorri i passi di una studentessa in Giurisprudenza. Lidia vive ad Ariano Irpino e sogna di fare il pubblico ministero. Studia con passione e riesce bene nel percorso universitario. Un fatto che coinvolge il cugino Fabio la porta a scavare in una storia di stalking della quale cerca di tracciare una mappa investigativa propria.

Il romanzo è puntiglioso. La troppa precisazione nei dettagli toglie emotività e modo di attivare la fantasia del lettore. La minuziosa cronistoria schiaccia la narrazione stessa. La dovizia di particolari non rende avvincente il racconto, soprattutto se questo si basa su un’investigazione, qualunque essa sia, dilettante o professionale. Mancano il mistero, la suspense. E quando ci si imbatte in un caso misterioso, tutto corre velocemente ed è subito svelato l’arcano.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.