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“Giuliano e Lorenzo La primavera dei Medici” di Adriana Assini | RECENSIONE

Il confronto destabilizza, se si è poco inclini al dialogo. I paragoni, poi, sono detestabili quando ognuno ha la propria personalità. Se c’è. Comunque sono sgradevoli perchè, spesso, servono a sminuire qualcuno per esaltare qualcun altro. La cosa si complica, diventando anche pesante da gestire, quando a farne le spese sono i fratelli oppure i membri della stessa famiglia. Si creano delle insidiose ferite che, se non rimarginate bene, aprono voragini in cui infettarsi di livore è uno dei mali minori. Cadere nel tranello delle differenze, come tattica di annientamento delle virtù dell’uno o dell’altra persona, è meschino. Certo, l’evidenza è chiara e non la si può contraddire. Eppure, farne un mezzo per dare luce ad uno e oscurare l’altro è una prassi consolidata in più campi e livelli. Qualcuno ne uscirà con le ossa rotte, se di orecchio facile anche alle malelingue. In ogni caso, ognuno è quello che è. Può cambiare. Gli anni e l’esperienza possono portarlo ad una visione disincantata oppure affamata della vita, ma l’indole resta ferma. Nascono, così, anche leggende, storie condite di immaginazione su una base fatta da mille sfumature. Le azioni parlano per tutti. I pensieri, la cultura, ne indicano la formazione. I fatti, però, sono la testimonianza di ciò che sei. Si possono falsare le verità, condirle con le menzogne, si può anche scavare nel pozzo di silenzi, ma tutto torna a galla. Se ci si mette d’impegno, basta volerlo.

In Giuliano e Lorenzo La primavera dei Medici di Adriana Assini conosci due personalità di spicco che hanno fatto di Firenze una città invidiata ed osteggiata. Giuliano e Lorenzo, fratelli, appartenenti al casato dei Medici, una nobile e potente famiglia toscana, sono giovani, colti e carismatici. Entrambi sono ammirati. Sono anche diversi, per indole e carattere. Hanno un nome importante, trattano con successo sia gli affari di famiglia che la cura della cosa pubblica. Ai successi, però, ci sono molte ombre.

E Il romanzo apre una finestra, del tutto interessante, su due figure emblematiche e storiche di una Firenze che ha conosciuto splendori ed amarezze. La prosa è avvincente e lo stile curato.          

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.