MUSICA

Rose Villain, un fiore nel centro di Roma | REPORTAGE

Celebrare il mese delle donne nel periodo annuale della rinascita: Apple Music ha scelto simbolicamente l’equinozio di primavera (giovedì 21 Marzo), per far fiorire letteralmente la musica italiana femminile. E lo ha fatto con un’artista in completa ascesa, Rose Villain dal centro Italia, urbanisticamente proprio dal centro di Roma – nella sede di Via Del Corso – nella cornice del “Today At Apple”

L’artista prescelta si è trovata di fronte a un centinaio di fan accorsi e ha raccontato la sua carriera e i suoi ideali, districandosi anche fra le note musicali. Infatti, oltre all’intervista con la giornalista Alice Valeria Olivieri, Rose Villain ha intonato alcuni pezzi tratti dal suo ultimo album – Radio Sakura – mettendo in mostra un lato vocale che forse, nell’immaginario rap, sembrerebbe essere di secondo ordine. Eppure Rose scrive bene e canta con grande talento, trascinata dalle vibes che la circondano. Ha dichiarato così in merito al suo secondo album: “sono letteralmente sbocciata grazie ai fan. Loro mi hanno “innaffiato” di un amore dopo il primo album che non mi sarei mai immaginata. Hanno compreso a fondo le mie fragilità e mi sono stati così vicino, da rendermi speranzosa per il futuro”.

E il risultato si sente dalle strofe cariche di speranza e ottimismo che si snocciolano anche di fronte alle avversità. Come per la battaglia per la parità di genere. Lì Rose Villain ha discusso su uno dei mali che avvolge la società: il costante confronto fra donne. “E’ una cosa assurda perché in fondo siamo tutte diversissime. Rispetto a prima però ci siamo fatte forza l’un l’altra, prendendoci per mano e finalmente ora si iniziano a intravedere i primi risultati”. Uno sforzo che comunque, come riportato nelle ultime battute va compiuto “a fianco degli uomini”, proprio perché secondo l’artista il femminismo è sinonimo di uguaglianza.

Lo sguardo poi si è volto sulla censura velata che tende sempre a creare clamore nei confronti degli artisti ritenuti “sregolati”. “Io mi sento sempre intimorita dagli sguardi delle persone da persone introversa quale sono – ammette Rose Villain – ma poi vado avanti lo stesso senza pensarci. Se le persone hanno ancora più le palle di essere a proprio agio col proprio corpo, tanto di cappello, soprattutto se è parte della loro storia.” L’esempio citato è proprio rivolto a una Elodie, colpita a più riprese per la sua personalità ‘spinta’ che invece celano un trascorso artistico, a fari spenti, che rendono coerente le sue scelte. “Lei in passato si esibiva in locali allo stesso modo ma chiaramente in quel caso nessuno ci faceva caso. Ora perché dovrebbero scandalizzarsi?”

Andare avanti insomma, cercando di avvalersi di un altro strumento fondamentale per Rose: la moda. E’ grazie a essa – e al suo team – che l’artista riesce nel suo obiettivo: trasmettere un immaginario. Lo stesso di cui si è sempre imbevuta da piccola, quando “preferiva un film a casa che andare a una festa”, a colpi di…Quentin Tarantino. E’ proprio lui, assieme ad altri mostri della musica – dalla Chapman alla Winehouse per citarne solo alcuni – che hanno influenzato il suo modo di essere, tra Milano e gli Stati Uniti.

Sul capoluogo lombardo, l’artista si è espressa così: “Milano è stronzetta perché racchiude sia i miei affetti ma anche quel desiderio di fuga che ho avuto in età adolescenziale. Se le potessi dare un volto, la immaginerei come una signora invecchiata, botoxxata ma sempre chic e raffinata”. Una descrizione quasi al pari della hit contenuta nel suo album dove cita anche un modo di dire che ne racchiude proprio l’unicità seppur si senta sempre dietro a tutte le altre città del mondo.




Insomma Rose è sbocciata anche qui, in un pomeriggio primaverile romano, riuscendo a difendersi dagli stereotipi di genere a colpi di intelligenza, talento e umiltà.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).

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