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Eurovision 2024, il battesimo convincente di Angelina nel vortice giovanile

La prima volta non si scorda mai, rammentano i saggi. E quelli davanti alla televisione giovedì sera, durante la seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2024, lo hanno potuto vedere subito negli occhi di Angelina Mango, al debutto nella competizione attraverso una performance senza televoto. Una prova inedita per scaldare i motori, e in un certo senso anche per equilibrare i “Big 5” che non si giocano proprio il tutto per tutto in 3 minuti e mezzo, ma possono estendere le loro energie nervose così come le altre nazioni.

PH: Corinne Cumming for EBU



Noi italiani avevamo un briciolo di paura, non possiamo negarlo, soprattutto per la giovane età dell’artista di Maratea, ma si è spenta sulle ali dell’entusiasmo che si è percepita nelle prime strofe. Accompagnata da un sontuoso corpo di ballo con tutine effetto tatuaggio, composto da 6 elementi e coordinato dal coreografo delle star Mecnun Giasar (Majnoon), Angelina ha eseguito senza esitazioni “La Noia”, con una prova matura che ci proietta inevitabilmente in una buona luce per la finale di stasera. L’acuto poi, con quella leggera cadenza napoletana nel bridge, ha avvalorato ancor di più la tesi secondo cui l’Italia sia portabandiera del “bel canto”, unendo così la storicità alla modernità in pochi minuti. Perché in fondo Angelina è pure icona di quella “Generazione Z” che sta scapigliando pure la Malmo Arena, con ritmi futuristici e vicini sempre più a una pubblico universale.

Quei giovanissimi come Silvester Belt (1997) che ha avuto l’arguzia di portarci in discoteca col suo elettro-pop, Silia Kapsis che si è dilettata nei panni di una performer a stelle e strisce a farci innamorare di Cipro, Nemo con la sua teatralità e forza naturale quasi antitetica allo stereotipo ‘neutrale’ della Svizzera, ma anche come la viandante Tali per il Lussemburgo e l’esplosiva Eden Golan per Israele. Voci asimmetriche, con valori differenti che sfronzolano assieme all’altra nutrita schiera dei 90’s, anch’essi portavoce di ironia (Finlandia), sperimentazione (Grecia) e perché no, anche romanticismo (Francia) e tradizione (Armenia e Portogallo).

Ph: Sarah Louise Bennett (EBU)



Insomma nella sfida dei giovani all’Eurovision Song Contest 2024, Angelina tiene botta e, aldilà del pasticciaccio di mamma Rai, proverà a lanciarsi nell’alveo della musica internazionale, sapendo già di avere portato orgoglio per un intero Paese.


Copertina a cura di Sarah Louise Bennett for EBU

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).