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“La discarica” di Ivan Pezuashvili | RECENSIONE

I conflitti emotivi fanno perdere le forze. Quelli, poi, in famiglia sono deleteri. Innescano delle situazioni che non avresti immaginato. Quando ci sbatti la testa, i pensieri si liberano nella più cruda e autentica verità. Nei contrasti emergono sempre cose del passato, vecchie e irrisolte, che si trascinano fino ad affiorare nei momenti di scontro e di scontentezza. Allora, ciò che ti pesava la fai pesare di più, a tutti, non solo a te stesso. La vita porta i suoi problemi. Aggiungerne altri equivale a innescare una miccia che porta dritto all’inferno. Poi, ti guardi allo specchio e vedi un relitto umano. Casa diventa anche una discarica di sentimenti. A tavola si rovesciano i malumori, le incomprensioni, gli attriti, per un motivo o per un altro. L’aria opprimente scatena delle reazioni convulse, indesiderate, inaspettate. E’ in quegli istanti lì che che i conflitti si accendono di più. Ognuno cade, a modo suo, nella morsa del risentimento. E’ disarmante fallire incontrando gli occhi della tua famiglia. Ti senti piccolo piccolo pur facendoti grande, a parole. Quest’ultime possono perdersi nell’arco di un nulla, se lo sono.

In La discarica di Ivan Pezuashvili una famiglia, in un paese della Georgia, vive diversi attriti. Tutto si svolge in una sola giornata, il racconto è segnato da ventiquattro ore. Gheno, eroe nazionale decorato dal presidente, trascorre, con flemma, le giornate davanti alla tv a fare scommesse sportive. Mila, la moglie, lavora in un centro estetico e cerca di progettare un futuro senza di lui. I due figli conducono una vita in cui devono sapersi difendere e riuscire a campare.

Il romanzo ha un ritmo fissato dal tempo, quasi una cartella di marcia che però non segue gli schemi stabiliti perché l’imprevedibilità dei sentimenti scombina le carte. La scrittura è diretta.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.