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Good Omens: come fermare l’Apocalisse con stile|Recensione

L’attesissimo Good Omens è finalmente disponibile in streaming, ecco la recensione di questa prima stagione

Un altro valido progetto targato Amazon Prime Video è stato recentemente rilasciato sulla famosa piattaforma streaming. Stiamo parlando di Good Omens, miniserie tv britannico-statunitense basata sul romanzo di Terry Pratchett e Neil Gaiman del 1990.

Coprodotto insieme alla BBC Two, il prodotto vede in cabina di regia Douglas Mackinnon mentre lo stesso Gaiman ne è lo sceneggiatore.

Al centro dello show c’è l’avventura di un Angelo viziato e di un Demone sregolato che cercano di fermare l’Apocalisse. I fatti – narrati dalla voce fuoricampo di Frances McDormand nei panni di Dio – sono dunque ambientati a pochi giorni dalla fine del mondo; questo crea un legame sempre più stretto nell’alleanza tra bene e male, tra bianco e nero. Gli emblematici colori si riflettono ovviamente sui protagonisti. Il buon Azraphel è vestito con colori candidi mentre sono scuri gli abiti del demoniaco Crowley (che però ha i capelli rossi).

Ad interpretarli troviamo gli eccellenti Michael Sheen e David Tennant. Perfetti in questi ruoli, gli attori svolgono un lavoro grandioso dando origine ad una nuova bromance di cui diventare fan.

Che si tratti di vestiti, di macchine oppure di musica, il loro è uno stile che richiama quello degli anni ’70.

David Tennant – con la sua chioma fiammante – fa la sua prima apparizione come Crowley sulle note di “Bohemian Rhapsody” e la colonna sonora è tutta un programma.

Studiate nei minimi dettagli, le canzoni dei Queen – presenti in tutte le puntate – non fanno da semplice sottofondo alle scene ma ne sono anche protagoniste. Basti pensare alla scelta di far partire “Bicycle Race” proprio quando sullo schermo appare una bicicletta o decidere di far guidare una macchina infuocata con “I’m in love with my car”.

I riferimenti alla musica di qualità non finiscono qui.

Durante la serie vengono così nominati, tra gli altri, anche Velvet Underground e Rolling Stones. E ci sono tante altre citazioni a molte altre cose.

Al di là degli easter eggs appositi, gli appassionati del Doctor Who non hanno potuto fare a meno di soffermarsi su alcuni particolari.

Per esempio, quando proprio il personaggio interpretato da Tennant è stato chiamato “doctor” o quando in sua presenza è stata pronunciata la parola “exterminate”. Restando in tema british, qui Satana è Benedict Cumberbatch e ha fatto la sua comparsa anche Mark Gatiss dando vita ad una sorta di reunion di Sherlock.

Inoltre, l’ambientazione e il modo di dissacrare la figura di Dio ricordano per forza di cose Miracle Workers, la serie tv con Steve Buscemi e Daniel Radcliffe andata in onda recentemente su Italia 1.

Il nome del demone protagonista poi potrebbe rimandare a quello di Supernatural, show in cui proprio la letteratura religiosa ha preso il sopravvento nel corso degli anni.

In ogni caso Good Omens resta un prodotto originale anche a partire dalla simpatica sigla. Qui possiamo vedere i personaggi che diventano animazioni e avanzano in marcia mentre scorrono i nomi degli attori.

Nel cast appaiono infatti anche Jon Hamm, Anna Maxwell Martin, Josie Lawrence, Adria Arjona, Michael McKean, Jack Whitehall, Miranda Richardson, Nick Offerman.

La storia appassionante c’è. Il divertimento non manca. Tra sorrisi, ammirazione e riflessioni, possiamo perciò promuovere a tutti gli effetti la riuscita del progetto.

I sei episodi della prima stagione scorrono abbastanza velocemente (quindi sì, sono adatti al binge watching) e potrebbe essere cosa buona e giusta produrne una seconda.

In attesa di scoprire cosa succederà… Buona Apocalisse a tutti!

Gaia Giovannone

"Mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo"