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“L’ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini | RECENSIONE

La passione muove l’audacia. I sogni, invece, infiammano la speranza accendendosi come fuochi d’artificio per dare colore alla resilienza. Bisogna osare per respirare la freschezza delle passioni che, poi, diventano roccia, sbarramento, quando infestiamo la mente dalle paure. Senza amore si è solo fiato. Aria. Ed i passi, le scelte, sarebbero nevischio che fredda l’anima e oscura il cuore. Amarsi e amare sono atti necessari, cavallereschi, gentili. Non si può sempre mettersi al riparo dai rischi che possono far diventare cenere le aspettative e chiudere nel silenzio ogni probabile appiglio di rimonta che le scuse trovano dinanzi al fallimento. Sentire il fuoco delle emozioni è un modo per avere un granello di felicità. Questo porta all’appagamento, alla vitalità, e non importa se dura un attimo perché nell’istante in cui quell’emozione l’abbiamo sentita finisci lì mutata subito in passato, in sapore, in ricordo. Siamo anche responsabili dei nostri sipari, evitiamo addirittura di mettere in scena le nostre idee per deviare il giudizio degli altri. Nelle retrovie dell’audacia si forma l’inappetenza che anima la vita: l’amore.

In L’ultima riga delle favole di Massimo Gramelliniscopri i sentimenti ed il perché essi prendono corpo quando le paure li imbastiscono di No. Un atteggiamento simile spinge chi è lontano dall’audacia a non credere in se stesso. Tomàs, il protagonista, è uno di questi che subisce la vita invece di attivarsi a cambiarla per ottenere ciò che vuole. Finisce così in un viaggio simbolico che lo porterà alla scoperta del proprio talento e dell’amore. L’amore deve prima conoscerlo e trovarlo dentro di sé per poi coglierlo negli altri. In quell’amore ci sono anche la speranza ed il sogno, fondamentali per rientrare nell’ultima riga delle favole che vestono l’esistenza.

Serve leggere L’ultima riga delle favole, eppure l’ho trovato un po’ debole come se fossi stata delusa da qualcosa che non mi è arrivato. Nel romanzo respiriquello che spesso si dimentica con troppa facilità perché ciò che è ovvio lo lasciamo andare prima di ogni altra cosa come se fosse superfluo. Delicata la prosa di Gramellini. La narrazione è talmente pregna di verità che senti il sogno d’amore addosso e ti predisponi meglio alla speranza.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.