IL RICERCATORE DI EMOZIONIRUBRICHEUNO SGUARDO SU...

Quante volte ci è capitato di provare antipatia per qualcuno o qualcosa.

Oltre alla forma del nostro corpo esiste una forma più grande ed invisibile che si chiama energia.

Noi siamo molto di più di quello che riusciamo a vedere. Siamo quello che riusciamo a percepire. Spesso ci soffermiamo su quella parte che ci piace o ci arrestiamo là  dove qualcosa non ci aggrada.

Se riusciamo ad andare oltre alla vista scopriamo che gli  altri sensi arrivano ad apprezzare con l’affezione emotiva. Il Pathos infatti ci permette di andare oltre la forma.

Quante volte ci è capitato di provare antipatia per qualcuno o qualcosa.

Quello che noi chiamiamo istinto ci permette di provare delle sensazioni che non sempre si rivelano costruttive. Quando incontriamo qualcuno che non ci piace, può capitare che quella stessa persona diventi successivamente un grande amico. Il segreto è non fermarsi all’apparenza e considerare quella sensazione iniziale come una sfida per scoprire quale parte di noi ritroviamo nell’altra persona.

antipatiaEsistono in realtà persone che amano essere antipatiche, ma si scopre il più delle volte che è solo una forma di difesa che queste persone adottano per non svelare la loro vera natura.

Non parlo di cattiveria, un argomento che vorrei trattare un’altra volta. Mi riferisco a quelle energie che esprimono con tutte le forze la volontà di svelare e suscitare un anti pathos. Un antidoto naturale verso la naturale attrazione tra energie simili.

Personalmente sono molto sensibile e difficilmente fallisco il giudizio sulla prima impressione incontrando una persona. Ho imparato però per esperienza che proprio le persone che ci sembrano antipatiche al primo incontro possono celare una personalità molto sensibile e, nella maggior parte dei casi, grandi problemi irrisolti che vogliono nascondere.

Io sono stato uno di quelli, che in passato risultavo antipatico a molti. Piacevo solo in seconda battuta o quando riuscivo a raccontare il mio vissuto o il mio punto di vista.

Ma la faccia e le espressioni del mio viso erano musa ispiratrice per schiaffi volanti provenienti da qualsiasi direzione. Proprio per questa mia caratteristica ho deciso nella vita di impegnarmi a lavorare sulla mia persona e soprattutto ho giurato a me stesso di non volermi fermare alla prima impressione.

Quando trovo una persona antipatica, prima di chiudere la porta del mio Pathos , provo a capire se sono io a suscitare questo atteggiamento di rifiuto nei miei confronti. Se poi vedo che il problema non è mio, con eleganza indico la direzione verso la porta d’uscita.

Consiglio

Visto quel che ho scritto, diventa consequenziale il pensiero che posso condividere.

Non pensiamo che chi è antipatico sia diverso da noi, anzi accertiamoci di non avere esattamente lo stesso “difetto” anche noi. Spendiamo qualche minuto per scoprire il perché non proviamo affetto verso un nostro simile. Se poi scopriamo di non avere proprio nessuna attrazione verso una persona, tranquilli, perché ricordo a  tutti e soprattutto a me stesso che non è stato il medico a ordinare certe frequentazioni. Il mondo è grande e c’è spazio per tutti, e ad almeno  due metri di distanza stiamo meglio tutti.


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