Categoria: RUBRICHE

  • L’inganno nell’era digitale: da Pamela Prati a Flavia Vento e l’ombra delle truffe sentimentali

    L’inganno nell’era digitale: da Pamela Prati a Flavia Vento e l’ombra delle truffe sentimentali

    Ricordando le parole di Lady Diana sulla lotta all’AIDS – “l’HIV non è una barriera alle relazioni sociali” – è doveroso riflettere su come, purtroppo, l’amore venga spesso mercificato e la dignità calpestata. In un mondo intriso di false speranze e illusioni, proliferano individui senza scrupoli che sfruttano la vulnerabilità altrui per raggiungere i propri scopi. Le truffe sentimentali rappresentano una piaga del XXI secolo, colpendo indistintamente uomini e donne di ogni età. Spesso, le vittime si innamorano dei propri aguzzini, rendendosi conto dell’inganno solo a danno ormai compiuto. Ma la vera tragedia risiede nell’utilizzo strumentale di queste situazioni da parte di personaggi pubblici in cerca di visibilità. Il caso di Pamela Prati, vittima di una elaborata messinscena, ne è un esempio lampante. Analogamente, l’esperienza di Flavia Vento, che ha rivelato di essere stata raggirata da un sedicente Tom Cruise con un’ingannevole corrispondenza durata cinque mesi, prima di una richiesta di denaro, rivela una preoccupante tendenza. Ci si domanda come sia possibile credere che una star di tale calibro contatti direttamente una persona in questo modo. Purtroppo, questi episodi sembrano ripetersi, a dimostrazione che le lezioni del passato non vengono apprese. Si spera che, in questo periodo di festa, Flavia Vento possa recuperare quella credibilità perduta, forse mai realmente posseduta.

  • Il Grande Fratello Vip: un vortice di addii, arrivi e sorprendenti ritorni

    Il Grande Fratello Vip: un vortice di addii, arrivi e sorprendenti ritorni

    Come diceva Aldo Baglio in “Chiedimi se sono felice”: “Gente che entra, gente che esce, la facciamo diventare quello che vogliamo”. La vita, così come il Grande Fratello Vip 6 di Alfonso Signorini, è un continuo flusso di incontri e separazioni. Questa settimana, tra colpi di scena inaspettati – come il salvataggio in extremis di Miriana Trevisan – e le ormai consuete esibizioni di prepotenza (ricordiamo la minaccia di Katia Ricciarelli di lanciare una scarpa all’ex di Nicola Pisu), il reality ha accolto due nuove concorrenti. Maria Monsè, con la sua innata gentilezza, si augura di portare un’ondata di sincerità nella casa più spiata d’Italia; un appello diretto ad Alex Belli, che, a detta di molti, potrebbe prendere esempio anche dalla recitazione di Francesca Cipriani. Patrizia Pellegrino, invece, ha suscitato subito scompiglio, contraddicendosi clamorosamente riguardo a Soleil Sorge e al suo attore preferito, passando da critiche aspre a complimenti effusi. L’incoerenza sembra essere la regola, mentre Giucas Casella, con la sua tipica ingenuità, continua a regalare sorrisi (o almeno ci prova), dimostrando una certa difficoltà di riconoscimento, scambiando Monsè per Adriana Volpe. Infine, le indiscrezioni parlano di imminenti ritorni: Biagio D’Anelli, Antonio Zequila e, per finire, la veterana Valeria Marini, un volto così familiare al Grande Fratello da aver partecipato a più edizioni di quante Alfonso Signorini ne abbia condotte. Speriamo che questi ritorni regalino nuova linfa vitale al programma!

  • Il dibattito sull’aborto: Signorini, Lucarelli e la libertà di espressione

    Il dibattito sull’aborto: Signorini, Lucarelli e la libertà di espressione

    Tacito, illustre storico romano, scrisse: “Sono felici, seppur rari, i tempi in cui è lecito pensare e esprimere liberamente le proprie idee”. Questa saggezza antica risuona con inquietante attualità. Mentre si combatte per affermare diritti fondamentali, spesso assistiamo a una paradossale autocensura. La libertà di pensiero ed espressione, garantita dalle costituzioni democratiche, si trasforma in un terreno minato dove l’esercizio di un diritto inalienabile viene criminalizzato. L’episodio del conduttore Alfonso Signorini al Grande Fratello Vip ne è un esempio. Durante una conversazione con Giucas Casella sulla possibile gravidanza della sua cagnolina, Signorini ha espresso la sua contrarietà all’aborto, scatenando un’ondata di critiche sui social. Accusato di essere fuori luogo, di violare i “diritti civili” e di parlare a nome delle donne, Signorini è stato bersaglio di attacchi feroci. Come osservava Umberto Eco, i social amplificano le voci più irrazionali. Le polemiche suscitate dalla posizione di Signorini, e le accuse di “moralismo ortodosso” mosse da Selvaggia Lucarelli e altri, sono solo un esempio di un contro-moralismo sterile e controproducente. Signorini ha espresso una sua opinione personale su un tema delicato; non può essere condannato per questo. È lodevole, anzi, avere il coraggio di rimanere fedeli alle proprie convinzioni, anche a costo di impopolarità. È facile giudicare dietro una tastiera, ma ben diverso è difendere le proprie idee in pubblico, soprattutto quando divergono dall’opinione dominante. Lucarelli e i suoi sostenitori dovrebbero ricordare che rappresentano solo se stesse, non l’intero Paese né le donne italiane. L’Italia è uno Stato laico che tutela la libertà di espressione; nessuno dovrebbe essere silenzioso per timore di critiche. Personalmente, pur rispettando opinioni diverse, sono contrario all’aborto, una pratica che reputo molto più grave di qualsiasi posizione contraria ad essa. È necessario contestualizzare le situazioni, evitando strumentalizzazioni. In caso di gravidanze indesiderate, una maggiore diffusione di metodi contraccettivi sarebbe più efficace. In definitiva, ciascuno ha diritto di esprimere il proprio pensiero, senza limitare la libertà altrui. Questo vale anche per le mie posizioni personali contro la maternità surrogata, i raccomandati in TV, il maltrattamento animale, ma la mia opinione sull’estinzione del genere umano rimane mia e non deve essere fonte di controversia.

  • Il Peso Psicologico del Cambiamento Climatico | Dr. Andrea Di Ruvo

    Il Peso Psicologico del Cambiamento Climatico | Dr. Andrea Di Ruvo

    L’attenzione globale, catalizzata da eventi come il G20 e la COP26, ha acceso un acceso dibattito pubblico sui cambiamenti climatici, le loro ripercussioni economiche e il futuro della sostenibilità. L’ecologismo e la consapevolezza degli impatti ambientali sono diventati temi centrali, alimentati anche da figure influenti come Greta Thunberg. Benché sia risaputo che le condizioni meteorologiche influenzano l’umore (la cosiddetta meteoropatia), la portata del cambiamento climatico globale è di gran lunga superiore. Il Lancet Countdown on Climate Change and Health del 2017 ha evidenziato gli “inequivocabili e potenzialmente irreversibili” effetti del cambiamento climatico sulla salute globale, con un aumento della mortalità legato ad eventi meteorologici estremi e siccità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede un surplus di 250.000 decessi all’anno tra il 2030 e il 2050 a causa di questi impatti. Questi dati allarmanti sottolineano la gravità della situazione. Le conseguenze psicologiche sono altrettanto significative: ansia, preoccupazione, disturbo da stress post-traumatico (PTSD), depressione maggiore, abuso di sostanze e aumento del rischio suicidario, come sostenuto da Chand e collaboratori, sono solo alcune delle patologie in crescita. La salute mentale, però, non si limita alle diagnosi del DSM, ma comprende anche il benessere psicologico. Gli effetti del cambiamento climatico sulla psiche umana si manifestano in tre modi: diretti, indiretti e generali. Gli effetti diretti derivano dall’esperienza diretta di eventi catastrofici (uragani, terremoti, inondazioni), generando un intenso stress. Gli effetti indiretti sono le conseguenze a lungo termine di eventi climatici estremi, come una prolungata siccità, che provocano paura, ansia, rabbia e disagio emotivo. Gli effetti generali sono legati alle ripercussioni sociali, economiche e governative, come i massicci flussi migratori, che costringono le persone ad abbandonare le proprie case e le proprie radici. Gli interventi psicologici in questo ambito sono complessi e multisfaccettati, con importanti implicazioni anche economiche. Come sottolineato da Marshall, il cambiamento climatico è un problema attuale e di lunga durata, un “problema strisciante” senza un inizio o una fine definiti, che ostacola l’azione immediata. È quindi fondamentale sviluppare strategie di coping efficaci e promuovere il sostegno reciproco, incoraggiando la richiesta di aiuto quando necessario. Dott. Andrea Di Ruvo, Psicologo e Psicoterapeuta, www.andreadiruvo.it. Immagine: Freepics

  • La vacuità delle rivelazioni moderne: un’analisi delle illusioni contemporanee

    La vacuità delle rivelazioni moderne: un’analisi delle illusioni contemporanee

    L’apparente semplicità con cui raggiungiamo certezze e comprensioni, e il loro impatto sulla nostra esistenza, è un tema ricorrente. Analogamente scontato, e certamente condivisibile, è il modo in cui gli entusiasti del XXI secolo si autoproclamano rivoluzionari, mentre la realtà mostra come il mondo proceda inesorabilmente, con o senza il loro contributo. Consideriamo alcuni esempi: l’interpretazione teatrale di Alex Belli nel Grande Fratello Vip, degna di un premio Oscar; la scoperta della genuinità di Francesca Cipriani, una semplice ragazza di montagna; l’umiltà inaspettata di Katia Ricciarelli, esempio per molti; la lealtà sportiva di Soleil Sorge, superiore a quella di molti atleti professionisti; la vera identità di Lulu Hailé Selassié, rivelatasi un uomo in parrucca; la sincera passione di Manuel Bortuzzo per la principessa etiope; il plagio stilistico dei Måneskin, a parte quello dei Cugini di Campagna (che a loro volta copiano Tina Cipollari); il periodo sabbatico delle veline Shaila e Mikaela di Striscia la Notizia; il talento nascosto di Wanda Fisher e il plagio di Lucio Battisti; la vera aspirazione di Angelo Sanzio, più Barbie che Ken; la morte della Regina Elisabetta nel giorno della sua incoronazione, sostituita da un cyborg cinese; l’omosessualità di Simone Pillon e il suo ruolo nel dibattito sul Ddl Zan; la genuina identità politica di Giorgia Meloni e le sue reali affiliazioni; la non esistenza del Coronavirus e la rettifica delle teorie complottiste; la filantropia di Bill Gates e il suo ruolo nella diffusione dei vaccini. Questi esempi, apparentemente distanti, rivelano una realtà sconcertante: i “nuovi mostri”, frutto della “pigrizia intellettuale”, non sono relegati alla finzione cinematografica, ma sono parte integrante della nostra quotidianità, e noi stessi ne siamo, purtroppo, parte attiva.

  • La sconfitta del disegno di legge Zan: un passo indietro per l’Italia

    La sconfitta del disegno di legge Zan: un passo indietro per l’Italia

    Il 2021 ha visto l’Italia protagonista di importanti successi in diversi ambiti, dallo sport agli eventi musicali. Tuttavia, un’occasione cruciale è stata persa sul fronte dei diritti civili. Come un ritorno al passato, si è assistito a una crociata contro le minoranze, con una retorica che ricorda le più oscure pagine della storia. In un mondo che avanza verso una maggiore inclusione, l’Italia ha scelto di celebrare la negazione dei diritti e delle tutele a categorie vulnerabili. Un livello di arretratezza senza precedenti negli ultimi due millenni. La classe dirigente, chiamata a rappresentare gli interessi dei cittadini, ha dimostrato una preoccupante mancanza di sensibilità, sacrificando la dignità umana sull’altare di sterili lotte politiche. Il DDL Zan, proposto dal deputato Alessandro Zan per estendere le tutele previste dalla legge Mancino contro i crimini d’odio, comprendendo donne, comunità LGBT e persone con disabilità, è stato respinto al Senato, tra gli applausi di chi celebra l’intolleranza. Questa vittoria di omofobi, violenti e degli avversari dell’inclusione rappresenta uno spreco imperdonabile. Le giustificazioni addotte da esponenti politici come Matteo Salvini, che ha parlato di “arroganza” e “legge ingiusta”, appaiono ipocrite, visto il ruolo della politica di destra nell’alimentare divisioni e pregiudizi. Analogamente, le argomentazioni di Simone Pillon, che ha evocato il timore di una limitazione alla libertà di espressione su temi come l’utero in affitto o le adozioni gay, sono prive di fondamento. L’amore non è opinabile, e la libertà di espressione non giustifica la discriminazione e l’odio. Come ha sottolineato Alessandro Gassman, l’Italia ha votato per non difendere le minoranze in difficoltà. Finché la rappresentanza politica sarà caratterizzata da un tale livello di chiusura mentale, il nostro Paese rimarrà un baluardo di inciviltà.

  • L’ego, nemico della sana competizione: analisi del Grande Fratello Vip

    L’ego, nemico della sana competizione: analisi del Grande Fratello Vip

    Ray Bradbury, precursore della fantascienza, definì la televisione una “Medusa che paralizza milioni di spettatori”, una sirena che promette molto ma offre poco. Questa affermazione, particolarmente attuale, trova riscontro nell’ultima edizione del Grande Fratello Vip. Nonostante gli sforzi di Alfonso Signorini per mantenere l’interesse, lo spettacolo ha mostrato evidenti falle. L’introduzione di opinioniste come Adriana Volpe e Sonia Bruganelli, in sostituzione di Antonella Elia e Pupo, ha rappresentato un miglioramento, così come un cast più equilibrato. Tuttavia, alcuni concorrenti di grande nome, attesi come punti di riferimento, hanno deluso le aspettative. Katia Ricciarelli, per esempio, ha dimostrato un ego smisurato, che ha oscurato il suo talento. La scelta di includere influencer, youtuber e tiktoker, spesso fuori dalla loro portata, si è rivelata controproducente, come dimostra il comportamento di Soleil Sorge, che ha utilizzato strategie meschine per eliminare gli avversari. Alex Belli, invece, ha incarnato la frase di Totò: “attori si nasce, non si diventa!”. Infine, le dinamiche sentimentali, come quella tra Lulù Hailé Selassié e Manuel Bortuzzo, e quella tra Nicola Pisu e Miriana Trevisan, con l’influenza di Patrizia Mirigliani, hanno aggiunto un ulteriore elemento di spettacolarizzazione, forse eccessivo. In definitiva, l’eccesso di egocentrismo e la ricerca della spettacolarità a tutti i costi hanno compromesso la genuinità della competizione.

  • Gestire lo stress: una guida pratica | Dr. Andrea Di Ruvo

    Gestire lo stress: una guida pratica | Dr. Andrea Di Ruvo

    La vita moderna, con i suoi ritmi serrati e le incessanti richieste di produttività, genera spesso disagio e malessere. Le giornate trascorrono in un vortice di impegni lavorativi e privati, lasciando poco spazio alla ricarica personale. Questa condizione, comunemente definita stress, è spesso banalizzata, usata come semplice etichetta senza comprendere la sua reale portata. Questo articolo non intende fornire un’analisi esaustiva del costrutto psicologico dello stress, ma offre spunti pratici per affrontarlo. Il termine “stress”, mutuato dall’ingegneria, indica la forza che deforma un materiale, alterandone l’equilibrio. Analogamente, in psicologia, lo stress rappresenta la percezione di uno squilibrio tra le richieste ambientali e le risorse individuali. Il nostro corpo e la nostra mente reagiscono per ristabilire l’omeostasi, un nuovo equilibrio interno, in risposta a fattori stressogeni. La domanda cruciale è: come superare questo squilibrio e ritrovare l’armonia interiore? È fondamentale concentrarsi su ciò che è modificabile: situazioni estreme, carichi di lavoro eccessivi, interazioni problematiche. Invece, le nostre reazioni, pensieri e percorsi di crescita personale sono elementi su cui possiamo intervenire attivamente. Per ridurre la pressione dello stress, possiamo adottare strategie derivate dalla mindfulness, una tecnica terapeutica particolarmente efficace. Questa prevede tre fasi: 1. Accettare e riconoscere la propria condizione di stress e preoccupazione, evitando frasi inutili come “non preoccuparti!”; 2. Focalizzare l’attenzione sul presente, evitando rimuginazioni sul passato o ansie sul futuro; 3. Osservare i propri pensieri come se fossero treni che transitano nella mente, senza giudicarli o identificarci con essi. Invece di dire “sono ansioso”, diciamo “ho pensieri ansiosi”. Questo approccio aiuta a gestire lo stress e a rimanere fedeli a se stessi. Se lo stress risulta eccessivo, è fondamentale rivolgersi a un professionista.

  • La Verità Ferisce: il Tapiro di Striscia la Notizia e la Questione della Violenza Mediatica

    La Verità Ferisce: il Tapiro di Striscia la Notizia e la Questione della Violenza Mediatica

    Riflettendo sulle recenti vicende autunnali, mi è balenata una considerazione ovvia: la debolezza fatale del carnefice risiede nella sua dipendenza dalle vittime. Questo assunto, normalmente banale, acquista una nuova dimensione se si identifica il carnefice più temibile nella “verità” stessa. Molti, temendone il potere, preferiscono la menzogna. Questa triste realtà permea ogni ambito, come dimostrato da recenti puntate di “Striscia la Notizia”. Due servizi, in particolare, hanno mostrato il volto più spietato della televisione italiana. Il programma di Antonio Ricci, con la sua ormai discutibile satira, ha offerto al pubblico uno spettacolo vergognoso, addirittura raddoppiando la dose. Valerio Staffelli ha consegnato due tapiri: uno ad Ambra Angiolini, alle prese con una separazione e presunte infedeltà, e l’altro a Francesco Facchinetti, dopo l’aggressione subita da Conor McGregor. Non è tanto l’oggetto in sé, quanto l’esposizione pubblica ingiusta di persone vulnerabili. La satira, un tempo strumento di critica sociale intelligente, oggi sembra ridotta a banale derisione, priva di qualsiasi intento costruttivo. Canzonare una donna nel dolore non è divertente, né intelligente. I servizi, trasmessi a milioni di spettatori, sono stati profondamente imbarazzanti. Mi chiedo se “Striscia la Notizia” riservi un tapiro anche alle vittime dell’Olocausto, perché qui non c’è ironia, solo gratuita violenza mediatica. La stessa Vanessa Incontrada, invece di partecipare alle gag, avrebbe dovuto prendere posizione. Dov’è quell’orgoglio femminile ostentato nella sua copertina di “Vanity Fair”? Alcuni non chiederanno mai scusa, altri non cambieranno mai, forse perché hanno distorto la realtà fino a considerarsi vittime.

  • La follia del XXI secolo: da Katia Ricciarelli ai Måneskin, un’odissea nella terra delle sciocchezze

    La follia del XXI secolo: da Katia Ricciarelli ai Måneskin, un’odissea nella terra delle sciocchezze

    Se un calendario mondiale delle assurdità esistesse, questo 2023 sarebbe un anno da ricordare. La stupidità imperversa, forza inarrestabile contro cui l’intelletto lotta invano. Difficile rendere intelligenti gli sprovveduti, e spesso l’intelligenza stessa soccombe al contatto con l’insipienza. Il Grande Fratello Vip, quest’anno, ne offre una dimostrazione lampante. Katia Ricciarelli, celebre soprano italiano, non pare apprezzare le dinamiche del reality. Questa diva, lontana anni luce dall’immagine di Maria Callas, sembra non comprendere che l’auto-promozione sia essenziale in un programma di tale portata. Dopo ripetute minacce di abbandono a causa di presunte falsità dei coinquilini, si trasforma in una detective, investigando su un presunto bacio tra Miriana Trevisan e Nicola Pisu, nonostante le smentite dei diretti interessati. Un’incursione nel mondo del gossip più becero. Il triangolo amoroso formato da Gianmaria Antinolfi, Sophie Codegoni e Soleil Sorge, invece, sembra una coreografia studiata per le telecamere. Due ex protagoniste di Uomini e Donne che orbitano intorno all’imprenditore come galline attorno al gallo. Fuori dalla casa, i Måneskin tornano sulle scene radiofoniche con “Mammamia”. Dopo il trionfo all’Eurovision e a Sanremo, il loro nuovo brano, intriso di ironia, sembra allinearsi alla loro lotta contro gli stereotipi. Tuttavia, l’uscita del singolo è accompagnata da un’accusa di plagio da parte di Wanda Fisher, artista nota per la sua collaborazione con Lucio Battisti, che ravvisa una somiglianza tra “Mammamia” e la sua canzone “Favolosa”, segnalata da Cristiano Malgioglio. Un caso che, in un altro tempo, avrebbe arricchito le performance dei cabarettisti.